Informazioni sul candidato: | |
Ragione sociale |
A2a Spa |
Settore |
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Sito web |
Informazioni sull'innovazione: | |
Titolo |
Lo sviluppo del teleriscaldamento: l'utilizzo delle pompe di calore ad acqua di falda |
Presentazione dell'innovazione |
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Descrizione dell'innovazione |
Ai fini del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni in atmosfera, il nuovo Piano di A2A Calore & Servizi per lo sviluppo del teleriscaldamento nel Comune di Milano prevede l’integrazione della tecnologia delle pompe di calore che utilizzano acqua di falda per lo scambio termico con la cogenerazione ad alto rendimento. In questo senso, è in corso di completamento il primo impianto realizzato, la centrale di cogenerazione di Canavese situata nella zona est della città (via Cavriana 32), sede della ex stazione gasometrica AEM, oggi A2A. La centrale presenta il seguente schema di impianto: • un sistema di sfruttamento dell’energia geotermica contenuta nell’acqua di falda, costituito da n. 1 pompa di calore di grande potenza (15 MW) per la produzione di acqua calda a 90 °C; • una sezione di cogenerazione ad alta efficienza, costituita da n. 3 motori alternativi a combustione interna alimentati a gas naturale da circa 5 MWe e 4,4 MWt ciascuno, per la produzione di energia elettrica e acqua calda a 90 °C; • una sezione di integrazione e riserva, costituita da n. 3 caldaie alimentate a gas naturale da 15 MW termici ciascuna, per la produzione di acqua calda a 90 °C; • n. 2 serbatoi di accumulo termico per il disaccoppiamento tra la produzione di calore e l’assorbimento termico della rete (circa 15 MW termici di potenza disponibile). La potenza termica complessivamente installata in centrale è pari a circa 90 MW. Il bacino di teleriscaldamento allacciabile dalla rete di teleriscaldamento, attualmente in fase di progressiva espansione, è costituito dalle utenze dei quartieri Città Studi, Argonne e Corsica, per una potenza complessiva pari a circa 120 MW termici. Circa il 30% degli impianti diffusi sul territorio sostituibili dal servizio di teleriscaldamento è attualmente alimentato a gasolio. A regime, la volumetria complessivamente allacciabile dal servizio è stimata in circa 4,5 Mm3 corrispondenti a circa 55.000 abitanti equivalenti. La centrale di Canavese è entrata in funzione nel 2007. Attualmente è in corso il completamento del campo pozzi per l’alimentazione della pompa di calore e la parziale restituzione dell’acqua emunta al sottosuolo. Infatti, per attenuare gli impatti dovuti al prelievo della risorsa idrica dal sottosuolo (dalla prima falda comunque non destinata agli usi potabili) questa verrà in parte restituita al corpo idrogeologico di provenienza attraverso un campo pozzi di resa dedicato. La pompa di calore costituisce la parte più innovativa del progetto poiché l’utilizzo di pompe di calore di elevate dimensioni (15 MW) che utilizzano acqua di falda per la produzione di energia termica sotto forma di acqua calda a 90 °C risulta unico in Italia e si basa sul ricorso a una fonte energetica rinnovabile garantendo elevata efficienza, soprattutto considerando l’integrazione con il sistema di cogenerazione ad alto rendimento. Per la pompa di calore, alimentata con energia elettrica, è previsto un funzionamento prevalentemente notturno: la pompa di calore sottrae energia termica all’acqua di prima falda e la trasferisce in parte al fluido circolante nella rete di teleriscaldamento (acqua calda a 90 °C), in parte all’acqua calda immagazzinata nella sezione di accumulo. Nelle ore diurne, l’energia termica accumulata viene distribuita attraverso la rete di teleriscaldamento all’utenza allacciata, opportunamente integrata dal calore prodotto dalla sezione cogenerativa (motori a gas) e di integrazione (caldaie) per soddisfare i picchi di richiesta energetica. |