Informazioni sul candidato: | |
Ragione sociale |
Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative Srl |
Settore |
Energie Rinnovabili |
Sito web |
Informazioni sull'innovazione: | |
Titolo |
Si presenta il progetto per il rifacimento di una centrale mini-idroelettrica, della potenza nominale media di 150 kw, sulla roggia vettabbia bassa, in località molino della valle nel comune di melegnano (mi). |
Presentazione dell'innovazione |
Il progetto è finalizzato a riattivare quello che era lo scopo base del vecchio mulino, cioè utilizzare l’energia cinetica fornita dal corso d’acqua per produrre energia. In passato l’energia prodotta era di tipo meccanico al fine di pilare il riso; il progetto ha invece la prerogativa di utilizzare questa fonte alternativa per produrre energia elettrica pulita. Il progetto prevede il ripristino della centrale mantenendo quasi inalterato l’aspetto esteriore del sito, attuando il restauro delle opere idrauliche e il completo rifacimento delle apparecchiature elettromeccaniche. |
Descrizione dell'innovazione |
La cascina del Molino della Valle è considerata una “zona di recupero” secondo le Norme Tecniche di Attuazione del PRG vigente nel Comune di Melegnano e pertanto l’intervento progettuale si propone di valorizzare l’area in esame. I lavori previsti ben si associano all’obiettivo di rivalutare un patrimonio artistico e culturale attualmente in fase di degrado. La costruzione è composta da due corpi: l’edificio principale ed il pontile sulla Roggia Vettabbia Bassa. Sono ancora presenti quasi tutti gli elementi storici in ferro della vecchia movimentazione delle paratoie, i quali valorizzano il pontile ed in fase progettuale è stato previsto il loro mantenimento e restauro. Adiacente alla centrale si realizzerà una cabina elettrica per la trasformazioni in media tensione e l’allaccio alla rete di distribuzione nazionale. La risorsa naturale utilizzata dall’opera è esclusivamente quella idrica. La Roggia Vettabbia Bassa risulta alimentata dalle acque provenienti dal depuratore di Milano Nosedo; si può stabilire che le portate immesse nel corso d’acqua risultano, in periodo di tempo secco, direttamente dipendenti dai consumi idrici della città di Milano. In relazione all’impiego della Roggia Vettabbia Bassa a fini irrigui, il regime delle portate disponibile nell’impianto è caratterizzato da una marcata flessione in corrispondenza dei mesi estivi. L’acqua viene captata da una quota di 84,40 m e restituita ad una di 79,60 m, imponendo così un salto di 4,80 m. Durante questo salto avviene il passaggio nella turbina che produce, girando, energia elettrica. La risorsa idrica viene sfruttata in quanto mezzo che consente di trasformare l’energia potenziale in energia cinetica: le sue caratteristiche chimico-fisiche non risulteranno pertanto alterate a valle dell’opera. Considerando l’andamento delle portate disponibili durante l’anno (portata media giornaliera di circa 4 m3/s), la turbina scelta è una Kaplan ad asse verticale a passo regolabile, della potenza nominale di 210 kW. La ristrutturazione e l’ammodernamento della centrale apporteranno un vantaggio alla qualità dell’acqua. Il progetto prevede infatti l’inserimento di una griglia a monte del passaggio in turbina, per trattenere eventuali residui di natura biologica ed antropica che potrebbero danneggiare gli ingranaggi dell’opera. A valle verrà restituita un’acqua priva di tali residui e quindi più pulita, almeno da un punto di vista fisico. L’impatto principale di una centrale idroelettrica è nei confronti della fauna ittica presente nel corso d’acqua. In previsione del funzionamento della centrale in progetto è stata inclusa la realizzazione di un sistema artificiale di risalita della fauna ittica potenzialmente presente. Come ulteriore accorgimento, onde evitare di provocare la morte a quei pesci che accidentalmente potrebbero entrare nell’impianto, la stessa griglia posizionata a monte della turbina ne impedirà il transito. Per quanto riguarda gli altri comparti ambientali è possibile affermare che il restauro della centrale non porterà variazioni dallo stato attuale, in quanto il progetto consiste semplicemente nel ripristino della funzionalità dell’opera senza ampliamenti o modificazioni esterne sostanziali. L’impianto in funzione non genererà impatti negativi paesaggistico-ambientali, al contrario determinerà un impatto positivo grazie alla produzione di energia da fonte rinnovabile. Tale impatto deriva sia dalla non immissione nell’ambiente di gas ad effetto serra, sia dalla rivalorizzazione del luogo che, grazie al progetto, tornerà ad avere un ruolo attivo nella produzione energetica sostenibile. |