Il progetto è finalizzato a riattivare quello che era lo scopo base del vecchio mulino, cioè utilizzare l’energia cinetica fornita dal corso d’acqua per produrre energia. In passato l’energia prodotta era di tipo meccanico al fine di pilare il riso; il progetto ha invece la prerogativa di utilizzare questa fonte alternativa per produrre energia elettrica pulita. Il progetto prevede il ripristino della centrale mantenendo quasi inalterato l’aspetto esteriore del sito, attuando il restauro delle opere idrauliche e il completo rifacimento delle apparecchiature elettromeccaniche.
La cascina del Molino della Valle è considerata una “zona di recupero” secondo le Norme Tecniche di Attuazione del PRG vigente nel Comune di Melegnano e pertanto l’intervento progettuale si propone di valorizzare l’area in esame. I lavori previsti ben si associano all’obiettivo di rivalutare un patrimonio artistico e culturale attualmente in fase di degrado. La costruzione è composta da due corpi: l’edificio principale ed il pontile sulla Roggia Vettabbia Bassa. Sono ancora presenti quasi tutti gli elementi storici in ferro della vecchia movimentazione delle paratoie, i quali valorizzano il pontile ed in fase progettuale è stato previsto il loro mantenimento e restauro. Adiacente alla centrale si realizzerà una cabina elettrica per la trasformazioni in media tensione e l’allaccio alla rete di distribuzione nazionale. La risorsa naturale utilizzata dall’opera è esclusivamente quella idrica. La Roggia Vettabbia Bassa risulta alimentata dalle acque provenienti dal depuratore di Milano Nosedo; si può stabilire che le portate immesse nel corso d’acqua risultano, in periodo di tempo secco, direttamente dipendenti dai consumi idrici della città di Milano. In relazione all’impiego della Roggia Vettabbia Bassa a fini irrigui, il regime delle portate disponibile nell’impianto è caratterizzato da una marcata flessione in corrispondenza dei mesi estivi. L’acqua viene captata da una quota di 84,40 m e restituita ad una di 79,60 m, imponendo così un salto di 4,80 m. Durante questo salto avviene il passaggio nella turbina che produce, girando, energia elettrica. La risorsa idrica viene sfruttata in quanto mezzo che consente di trasformare l’energia potenziale in energia cinetica: le sue caratteristiche chimico-fisiche non risulteranno pertanto alterate a valle dell’opera. Considerando l’andamento delle portate disponibili durante l’anno (portata media giornaliera di circa 4 m3/s), la turbina scelta è una Kaplan ad asse verticale a passo regolabile, della potenza nominale di 210 kW. La ristrutturazione e l’ammodernamento della centrale apporteranno un vantaggio alla qualità dell’acqua. Il progetto prevede infatti l’inserimento di una griglia a monte del passaggio in turbina, per trattenere eventuali residui di natura biologica ed antropica che potrebbero danneggiare gli ingranaggi dell’opera. A valle verrà restituita un’acqua priva di tali residui e quindi più pulita, almeno da un punto di vista fisico. L’impatto principale di una centrale idroelettrica è nei confronti della fauna ittica presente nel corso d’acqua. In previsione del funzionamento della centrale in progetto è stata inclusa la realizzazione di un sistema artificiale di risalita della fauna ittica potenzialmente presente. Come ulteriore accorgimento, onde evitare di provocare la morte a quei pesci che accidentalmente potrebbero entrare nell’impianto, la stessa griglia posizionata a monte della turbina ne impedirà il transito. Per quanto riguarda gli altri comparti ambientali è possibile affermare che il restauro della centrale non porterà variazioni dallo stato attuale, in quanto il progetto consiste semplicemente nel ripristino della funzionalità dell’opera senza ampliamenti o modificazioni esterne sostanziali. L’impianto in funzione non genererà impatti negativi paesaggistico-ambientali, al contrario determinerà un impatto positivo grazie alla produzione di energia da fonte rinnovabile. Tale impatto deriva sia dalla non immissione nell’ambiente di gas ad effetto serra, sia dalla rivalorizzazione del luogo che, grazie al progetto, tornerà ad avere un ruolo attivo nella produzione energetica sostenibile.
Minor consumo energie non rinnovabili
Diminuzione scarichi inquinanti
Riduzione rifiuti prodotti
Ricorso energie rinnovabili
Minor consumo materie prime
Ricorso a risorse locali
Miglior uso infrastrutture esistenti
Minor ricorso a trasporto e logistica
Da un punto di vista sociale, la pubblica opinione è riluttante ad accettare l’installazione di impianti che modifichino le caratteristiche visuali dei siti, in particolar modo se si tratta di impianti idroelettrici d’alta quota od inseriti in un centro urbano. Nel caso in esame i visitatori avvertono la presenza sul territorio di un impianto non funzionante e dimesso e pertanto inutile e degradante dell’ambiente. Il rifacimento della centrale porterà il restauro sia del manufatto in sé che della produzione di energia elettrica, senza l’immissione in aria ed in acqua di sostanze inquinanti e nocive per l’uomo e per l’ambiente. Si può quindi fondatamente ritenere che la popolazione vedrà in modo molto positivo l’opera, che potrà diventare il simbolo di una modernità rispettosa del bagaglio storico del territorio. Al fine di valorizzare la funzione sociale della centrale, la conoscenza e la fruizione dei luoghi, il proponente si preoccuperà di illustrare il funzionamento e l’importanza di una tale opera nel contesto metropolitano in cui si colloca mediante pannelli esplicativi didattici appositi che si inseriranno in modo armonico ed armonioso nell’ambiente. Nonostante il contributo dell’opera possa sembrare una piccola goccia nel mare dei consumi della metropoli milanese, è pur sempre un segnale importante di progresso sostenibile. Tra l’altro l’opera si inserisce nel contesto del Parco Agricolo Sud Milano, e la sua realizzazione contribuirà a raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Ente Gestore, relativi ad una valorizzazione del patrimonio storico architettonico e guida nei confronti degli utenti verso un uso rispettoso delle risorse ambientali.
FERA interpreta il legame con il territorio che ospita le sue installazioni che sfruttano fonti rinnovabili come un’inesauribile opportunità di sensibilizzazione all’ambiente. L’azienda promuove sondaggi di opinione per valutare il livello di consapevolezza e l’accettazione sociale verso le nuove tecnologie e si fa spesso promotrice di azioni di sensibilizzazione verso le nuove generazioni, come percorsi didattici e coinvolgimento delle scolaresche. Ad esempio, le inaugurazioni dei parchi eolici sono interpretate dalla società come importanti eventi con lo scopo di far conoscere la reale sostenibilità degli impianti eolici, mettendo in evidenza alcuni messaggi-chiave: - la tecnologia a disposizione è ormai matura dal punto di vista della sua integrazione nel territorio; - i benefici a vantaggio dell’ambiente sono misurabili e significativi; - le installazioni eoliche apportano alle popolazioni ospitanti vantaggi in termini economici e sociali, con la creazione di nuovi posti di lavoro; - gli attori coinvolti nella realizzazione dei parchi eolici divengono promotori di azioni a favore delle generazioni future, oltre che depositari di know-how innovativo; - gli attori coinvolti nella realizzazione dei parchi eolici sono promotori di una cultura di pace e di equità sociale.