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SCHEDA PROGETTO
Club Alpino Italiano Cai energia 2000
energie rinnovabili per i rifugi del club alpino italiano tramite la realizzazione di sistemi ibridi
Informazioni sul candidato: |
Ragione sociale |
Club Alpino Italiano
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Settore |
Ente pubblico non economico / Associazione Ambientalista
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Sito web |
http://www.cai.it |
Attivita dell'impresa |
Le principali attività del CAI sono:
• Gestione di rifugi alpini e bivacchi d’alta quota;
• Tracciamento e manutenzione di sentieri ed opere alpine;
• Promozione della frequentazione della montagna e della cultura alpina;
• Corsi di alpinismo, escursionismo, ecc.;
• Tutela e valorizzazione dell’ambiente montano;
• Attività scientifiche e didattiche per la conoscenza dell’ambiente montano.
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Certificazioni |
Certificazione ISO 14001 per 2 rifugi CAI
- Capanna Regina Margherita (dal 2002)
- Rifugio Mantova al Vioz (dal 2004)
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Forme di controllo della gestione |
In corso di valutazione e definizione procedure di green procurement (acquisti verdi per la sede centrale del CAI di Milano)
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Certificazioni del prodotto |
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Informazioni sull'innovazione: |
Titolo |
Cai energia 2000
energie rinnovabili per i rifugi del club alpino italiano tramite la realizzazione di sistemi ibridi
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Presentazione dell'innovazione |
Realizzazione di sistemi ibridi per l’approvvigionamento energetico di 38 rifugi alpini grazie all’utilizzo preminente di fonti energetiche rinnovabili, in particolare olio vegetale (cogeneratori), energia fotovoltaica, idroelettrica ed eolica.
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Progettista |
Studio Associato Green Research & Design (su Incarico Del CAI)
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Innovazione di |
gestione
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Tema |
Eco-efficienza/qualità amb.le
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Descrizione dell'innovazione |
Il CAI a partire dal 2002, col progetto CAI Energia 2000, ha intrapreso una serie di interventi pilota di riqualificazione dei rifugi nel settore energetico, che comportano una riduzione o eliminazione dell’utilizzo dei gruppi elettrogeni alimentati a combustibili fossili.
L’attività di riqualificazione è iniziata con sopralluoghi ai rifugi per rilevare le condizioni gestionali delle strutture, le loro necessità energetiche e le risorse disponibili e potenzialmente sfruttabili. La fase di ingegnerizzazione dei sistemi ibridi è durata 2 anni e ha prodotto i progetti esecutivi che le 3 regioni Veneto, Piemonte e Valle d’Aosta hanno deciso di finanziare, anche grazie a fondi europei.
La peculiarità ed il carattere innovativo degli interventi consiste proprio nel fatto che si tratta di sistemi ibridi a isola, collegati in AC in grado di garantire l’approvvigionamento energetico in zone non connesse alla rete elettrica. In tali sistemi, impianti di diverso tipo (fotovoltaici, idroelettrici, cogeneratori, eolici, e generatori “tradizionali” – questi ultimi già presenti all’inizio del progetto) “collaborano” e si integrano in maniera da fornire in qualunque istante la quantità di energia necessaria al rifugio, dando sempre priorità allo sfruttamento delle risorse rinnovabili. L’utilizzo dei sistemi tradizionali di produzione di energia elettrica tramite generatori alimentati a gasolio già presenti nei rifugi viene ridotto al minimo e mantenuto solo in caso di emergenza o quando il resto del sistema alimentato da fonti rinnovabili non è in grado di garantire tutta l’energia necessaria al rifugio.
Il campo fotovoltaico ed il parco batterie sono stati dimensionati per sopperire al fabbisogno dei carichi primari: i punti luce, i refrigeratori ed i potabilizzatori. Gli impianti fotovoltaici sono stati progettati con la massima attenzione al contesto in cui sarebbero stati installati e sono state impiegate le più moderne tecnologie disponibili sul mercato per ottenere la migliore integrazione del nuovo impianto con gli edifici esistenti.
Il cogeneratore è stato dimensionato per fornire la potenza necessaria in caso di uso delle apparecchiature con forte assorbimento (lavatrice, lavastoviglie, pompa dell’acqua…) e per poter sopperire, in caso di emergenza, all’intera richiesta energetica del rifugio.
La caratteristica del cogeneratore è che durante il funzionamento attiva un sistema di recupero termico il quale accumula il calore in un serbatoio di acqua glicolata.
Tutti i motori alternativi a combustione interna, dissipano circa i 2/3 dell’energia fornita dal combustibile in calore e solamente un terzo viene convertito in coppia motrice all’alternatore. E’ quindi evidente il risparmio energetico ottenuto dal recupero termico effettuabile su di un motore di questo tipo. I cogeneratori saranno alimentati ad olio vegetale la cui materia prima è la spremitura di semi oleaginosi della pianta di colza o di girasole. Il combustibile così ottenuto è esente da zolfo e dalle altre sostanze inquinanti che sono invece normalmente rilasciate in atmosfera dai normali combustibili di origine minerale.
I fumi prodotti dalla combustione dell’olio vegetale, essendo questo ricavato completamente da risorse vegetali, non introducono nuova anidride carbonica in atmosfera e quindi non contribuiscono all’aumento del fenomeno di effetto serra: Infatti la quantità di ossidi di carbonio dovuta alla combustione dell’olio vegetale è pari a quella assorbita dalle piante durante il loro ciclo vitale.
Ai sistemi così concepiti, a seconda delle risorse disponibili, sono state integrate piccole turbine idroelettriche o generatori eolici ad asse verticale.
Si tratta, come appare evidente, di un’integrazione sofisticata, implementata con l’apporto di sistemi di comunicazione, regolazione e controllo a distanza basati su tecnologia CAN, che permette di gestire autonomamente le funzioni del rifugio tramite un’interfaccia di facile utilizzo, in grado di visualizzare i bisogni energetici della struttura e lo stato di funzionamento.
In sintesi i dati del progetto sono i seguenti:
Numero totale di rifugi coinvolti nel progetto = 38
• 18 in Veneto (di cui 2 sono stati realizzati con risorse al di fuori del progetto iniziale);
• 10 in Piemonte;
• 10 in Valle d’Aosta.
Potenza complessiva installata:
• impianti fotovoltaici = 77 kWp;
• impianti idroelettrici = 17,5 kWp;
• impianti eolici = 1,5 kWp;
• cogeneratori ad olio vegetale = 258 kWp
Costo complessivo del progetto = € 4.783.459,32
Finaziatori: Comunità Europea, Regione Veneto, Regione Piemonte, Regione Valle d’Aosta, CAI (sede centrale e sezioni periferiche)
Ultimazione prevista del progetto: fine 2006 – inizio 2007
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Data della prima realizzazione |
Settembre 2005
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Benefici ambientali |
Non vi sono dati “storici” in quanto la gran parte degli impianti sono stati appena ultimati o in fase di ultimazione e collaudo. E’ stata stimata in fase di progettazione, tuttavia, l’energia rinnovabile producibile dai singoli sistemi ibridi che equivale ad un risparmio in termini di combustibili fossili (misurato in TEP, tonnellate di petrolio equivalenti) e consentirà di evitare l’immissione in atmosfera di alcuni inquinanti, in particolare i gas serra, misurati in termini di tonnellate di CO2 equivalente.
In sintesi i benefici sono così riassumibili.
Totale energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili = 117.095 kWh/anno, così ripartiti:
• fotovoltaica = 31.203 kWh/anno;
• idroelettrica = 19.900 kWh/anno;
• eolica = 945 kWh/anno;
• cogeneratore ad olio vegetale = 65.047 kWh/anno
Totale energia termica prodotta = 45.532 kWht/anno
Il totale dell’energia prodotta (elettrica + termica) equivale a circa 31 TEP di energia primaria e corrisponde a circa 95 tonnellate di CO2eq evitate (a cui si aggiungono 281 kg/anno di SOx, 94 kg/anno di NOx e 10 kg/anno di particolato).
Altri benefici ambientali |
Minor consumo energie non rinnovabili |
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Diminuzione scarichi inquinanti |
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Riduzione rifiuti prodotti |
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Ricorso energie rinnovabili |
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Minor consumo materie prime |
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Ricorso a risorse locali |
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Miglior uso infrastrutture esistenti |
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Minor ricorso a trasporto e logistica |
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Valutazione dell'impatto dell'innovazione sul sistema |
La tipologia degli impianti proposti rappresenta il sistema più efficiente per lo sfruttamento di fonti rinnovabili in aree remote e non raggiunte dalla rete elettrica. I sistemi ibridi realizzati saranno monitorati nei prossimi anni e costituiranno degli esempi concreti di buone pratiche nel settore del turismo sostenibile.
Questa tecnologia è rivolta principalmente alle strutture turistiche ricettive in quota, ma può essere esportata anche in altre aree non necessariamente montane (ad es. sulle isole) e sfruttata da parte di utenze diverse da quelle turistiche (ad es. baite private, aziende agricole, ecc.).
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Altri attori sociali coinvolti per la promozione e lo sviluppo dell'innovazione |
Enti finanziatori:
Comunità Europea, Regione Veneto, Regione Piemonte, Regione Valle d’Aosta, CAI (sede centrale e sezioni periferiche)
Altri attori: le sezioni periferiche del CAI proprietarie dei rifugi, i gestori dei rifugi, le ditte fornitrici di biodiesel e naturalmente i partner tecnici privati (che hanno seguito la progettazione e la fornitura/realizzazione degli impianti).
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Politiche di comunicazione ambientale e sociale adottate |
Il CAI organizza periodicamente convegni su tematiche ambientali legate alla montagna e partecipa all’organizzazione del MIDOP Festival cinematografico di Sondrio sui Parchi.
I prodotti di comunicazione del CAI centrale contengono tutti uno spazio legato all’ambiente e all’attività dei volontari in campo ambientale (operatori TAM e operatori naturalistici):
• Rapporto annuale sull’attività (destinato alle sezioni);
• riviste “Lo scarpone” e la “Rivista del CAI” (destinate ai soci);
• numerose Pubblicazioni tecnico scientifiche da parte del Comitato Scientifico e della Commissione Tutela Ambiente Montano;
• Creazione di siti internet didicati (ad es. www.cai-tam.it)
Inoltre, il CAI ha collaborato in passato con Legambiente nel rilavamento dell’ozono in quota presso i rifugi nell’ambito della campagna di quest’ultima: la “Carovana delle Alpi”
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