L’innovazione proposta è finalizzata alla prevenzione dalla produzione di rifiuti plastici attraverso il completo recupero delle funzionalità di manufatti in plastica rotti e quindi inutilizzabili, e conseguentemente alla riduzione dei consumi energetici necessari per la produzione del nuovo, grazie alla innovativa tecnologia di saldatura a caldo della plastica.
L’innovazione proposta è finalizzata alla prevenzione dalla produzione di rifiuti plastici attraverso il completo recupero delle funzionalità di manufatti in plastica rotti e quindi inutilizzabili, e conseguentemente alla riduzione dei consumi energetici necessari per la produzione del nuovo. L’idea nasce e si sviluppa grazie al brevetto depositato dalla Ditta C.R.M.P. relativo all’apparecchiatura (macchinario), alla composizione della materia riferita alla miscela dei polimeri e copolimeri (miscela saldante) utilizzati per la saldatura, nonché al processo di preparazione dei manufatti da saldare ed il processo operativo, tramite il quale è possibile effettuare la saldatura e quindi l’assemblaggio, la riparazione ed il riempimento a caldo di materiali plastici. Grazie a questa innovativa tecnologia, la Ditta C.R.M.P. è oggi in grado di riparare quasi tutte le tipologie di manufatti in plastica, ma nonostante ciò ha deciso di concentrarsi su alcune categorie ritenute di particolare rilevanza dal punto di vista ambientale quali i contenitori per l’agricoltura(cd. bins) ed i cassonetti per i rifiuti solidi urbani. Trattasi infatti di manufatti che sino ad oggi, non potendo essere riparati, una volta rotti venivano abbandonati nei campi (bins) o macinati per la produzione di materia prima secondaria (bins e cassonetti), con un notevole impatto ambientale nel primo caso ed un maggiore dispendio energetico nel secondo per la necessaria rigranulazione. A ciò si aggiunga che la tecnologia innovativa di riparazione di tali manufatti attraverso la saldatura consente inoltre un allungamento della vita operativa degli stessi, rendendo pertanto possibili più cicli di utilizzo e quindi una minor produzione di rifiuti speciali, nonché un minor apporto energetico dovuto alla produzione del nuovo. L’innovazione proposta ha diversi punti di forza: 1. la saldatura della plastica è un processo altamente innovativo che permette la molecolarizzazione delle parti da unire, garantendo una saldatura perfetta, resistente più del materiale stesso, durevole nel tempo ed a qualsiasi sbalzo di temperatura. Fino ad oggi infatti l’unica soluzione esistente per la riparazione degli imballaggi in plastica era “l’incollaggio” a mezzo di colle fenoliche od a caldo od a mezzo ultrasuoni, che però non è ugualmente resistente come la saldatura in quanto alla minima applicazione di forze esterne le colle cedono, oltre a non garantire il ripristino della tenuta stagna laddove richiesto; 2. minimo impatto ambientale: la procedura di saldatura produce scarti di materiale plastico quasi inesistenti, inoltre tramite la riparazione di imballaggi rotti, e quindi inutilizzabili, riduce l’acquisto di contenitori cartacei (OCTABIN) ad alto impatto ambientale; 3. riduzione dei costi: la riparazione degli imballaggi in plastica consente una riduzione dei costi di investimento nell’acquisto annuale per il rinnovo del parco contenitori di proprietà. Il processo non richiede particolari specificità a livello gestionale od organizzativo: è sufficiente disporre di un’officina ampia (c.a. 150 mq), dove poter posizionare le apparecchiature necessarie ed effettuare le lavorazioni preparatorie e la successiva saldatura, ed un deposito (c.a. 2000mq) per i manufatti da riparare e riparati; dal punto di vista tecnologico, la peculiarità ovviamente è la macchina saldatrice di cui la C.R.M.P. detiene il brevetto. Proprio queste limitate peculiarità facilitano la riproducibilità su qualsiasi territorio ed infatti la C.R.M.P. si sta muovendo per esportare il modello di riparazione a livello nazionale, prima, ed europeo poi, attraverso il Programma ecorepair®
Minor consumo energie non rinnovabili
Diminuzione scarichi inquinanti
Riduzione rifiuti prodotti
Ricorso energie rinnovabili
Minor consumo materie prime
Ricorso a risorse locali
Miglior uso infrastrutture esistenti
Minor ricorso a trasporto e logistica
Nell’ambito del settore dei rifiuti, ì contenitori in plastica per l’agricoltura rientrano nella più ampia categoria di imballaggi industriali in plastica ed il loro rifiuto è classificato tra i rifiuti speciali non pericolosi (CER 150102), settore che, per la sua estensione, rappresenta un fattore di impatto ambientale considerevole su tutto il territorio nazionale e un importante settore economico; si presenta inoltre come un sistema complesso che attraversa diverse fasi: dalla produzione, al trattamento, al recupero in diverse forme fino allo smaltimento finale con l’incenerimento e la discarica. Tra gli obiettivi della prevenzione, oltre la riduzione dei rifiuti, vi è anche la riduzione di risorse naturali e del rilascio di sostanze nocive per l’ambiente. Secondo questo paradigma, uno dei principali vantaggi dell’impiego di materiali plastici deriva proprio dal risparmio di materie prime ed energia associate all’utilizzo nell’imballaggio rispetto ad altri materiali tradizionali a parità di servizio. Lo smaltimento di imballaggi in plastica, così come la loro eventuale rigranulazione, richiede però al contrario un notevole dispendio di energia, decisamente superiore rispetto agli altri materiali tradizionali (carta, cartone, legno…); lo stesso discorso vale per la produzione di nuovi imballaggi da immettere nel mercato a sostituzione degli imballaggi smaltiti. Tutto ciò è facilmente desumibile dal più alto costo di acquisto dell’imballaggio in plastica rispetto all’imballaggio in materiali tradizionali. Per l\'applicazione di idonee linee di prevenzione, relativamente alla produzione di rifiuti plastici provenienti dai contenitori per l’agricoltura grazie alla loro riparazione e quindi al loro integrale recupero, risultano tuttavia sempre più rilevanti le scelte e le strategie degli operatori, dei grandi utilizzatori industriali, cosi come quelle della grande distribuzione e della logistica. Relativamente all’obiettivo di prevenzione di rifiuti di contenitori plastici per l’agricoltura ed industria, la tecnologia innovativa di riparazione attraverso la saldatura consente in primo luogo un allungamento della vita operativa dell’imballaggio rendendo pertanto possibili più cicli di utilizzo e quindi un minor apporto energetico dovuto alla produzione di nuovi contenitori.In tal modo si ottiene quindi un recupero dell’imballaggio evitando che diventi rifiuto.
Considerato il carattere di innovatività del processo di riparazione e della particolare tecnica di saldatura utilizzata, per far fronte alla iniziale diffidenza degli operatori economici sono stati realizzati degli incontri di presentazione dell’attività svolta, presentando sia il vantaggio ambientale derivante dal riutilizzo di contenitori in plastica riparati, sia il vantaggio economico per gli operatori stessi. Tali incontri sono stati svolti sia presso l’officina della Ditta C.R.M.P., per illustrare l’effettiva attività di saldatura, sia presso le sedi di grandi operatori del settore per illustrare il risparmio economico, nonché il beneficio ambientale derivante dalla riparazione e quindi riutilizzo di contenitori rotti e, il più delle volte, abbandonati nelle campagne. Sono stati a tal fine realizzati anche opuscoli e brochure informative distribuiti tra i principali operatori. Inoltre, grazie al coinvolgimento in particolare della Regione Abruzzo, è prevista la realizzazione di una campagna informativa e di sensibilizzazione verso tutti gli operatori economici della filiera agro-industriale operanti nel territorio della Regione Abruzzo, nonché delle relative associazioni ed organizzazioni.