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SCHEDA PROGETTO
Consorzio Marche_eque Circuito moneta locale
Informazioni sul candidato: |
Ragione sociale |
Consorzio Marche_eque
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Settore |
intersettoriale
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Sito web |
http://www.marche-eque.it |
Attivita dell'impresa |
Le aziende finora consorziate sono in maggioranza del settore “bioedilizia” (produttori di materiali, impiantistica solare-fotovoltaico, imprese di costruzione o di restauro, artigiani, studi tecnici associati); inoltre sono attive nel “biologico-biodinamico”, turismo ambientale e artigianato artistico; infine nei servizi di qualità.
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Certificazioni |
Ogni azienda, comune ed associazione consorziata marche_eque ha le sue certificazioni o partecipa a protocolli alternativi di autocertificazione nel mondo del "naturale".
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Forme di controllo della gestione |
Le forme, proprio come sopra, sono varie. Un’azienda in particolare, la Spring Color, nel 2005 è stata inserita nell’elenco delle migliori pratiche italiane di “responsabilità sociale d’impresa” dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dopo uno studio coordinato dalle Camere di Commercio Italiane, Confindustria, Adiconsum e altri enti.
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Certificazioni del prodotto |
Il circuito "moneta locale" non ha certificazioni esterne, poichè è questo sistema è innovativo e viene regolato dal comparto economia sostenibile del consorzio bioregionalistico marche_eque
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Informazioni sull'innovazione: |
Titolo |
Circuito moneta locale
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Presentazione dell'innovazione |
Il circuito moneta locale prevede 3 figure economiche. Attori di Filiera: sono gli esercenti che aderiscono al progetto ed hanno dato la loro disponibilità nel devolvere una percentuale etica per tutte le transazioni che effettueranno gli utenti finali alle Associazioni scelte da essi. Utenti Finali: condividono il progetto e vengono dotati di una tessera a microcircuito che agevolerà la tracciabilità delle transazioni effettuate. Associazioni: ricevono le donazioni degli Attori di Filiera e danno impulso allo sviluppo del circuito stimolando i propri associati a diventare Utenti Finali. Scopo principale del progetto è quello di alimentare un circuito economico locale autosostenibile.
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Progettista |
4 Consorziati: BioArs, Terre Dell'Adriatico, Gruppo Per Le Arti Applicate, Keypass
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Innovazione di |
sistema
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Tema |
Servizi e innovazi.di sistema
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Descrizione dell'innovazione |
Il progetto “moneta locale” è un’idea vecchia di almeno cinque anni e portata avanti soprattutto dall’associazione BioArs. Tre anni e mezzo si erano stampatele prime 500 tessere sperimentali a microcircuito. Finalmente a Luglio 2006 è partito il circuito “Moneta Locale” con oltre 1000 tessere.
L’iniziativa è rispettosa delle varie biodiversità e le raggruppa senza monopolismi ideologici né economici, possibilmente senza sovrastrutture. Nella pratica alter-economica della “Moneta Locale” trovano spazio sia i soggetti che sono “sintonizzati” con un approccio mentale di tipo salutistico-ambientalista, sia quelli che puntano a modalità sindacali-politiche, sia gli alter-mondialisti all’insegna della decrescita economica, sia i soggetti meno acculturati che vogliono riconvertirsi a qualcosa, ma non sanno ancora come. C’è equilibrio dinamico tra pratica e teoria. La piattaforma analitica comune è la critica dell’attuale globalizzazione e la consapevolezza che la soluzione stia nel cambiare l’approccio del singolo individuo, sia come consumatore (critico e solidale con l’associazionismo locale), sia come lavoratore (cambiando/riconvertendo il proprio mestiere ed inserendosi in filiere economiche corte ecosostenibili).
Gli attuali progettisti (l’iniziativa è “open-source”) sono le associazioni BioArs (alter-economica intersettoriale), Terre dell’Adriatico (formazione agli agricoltori biologici e biodinamici), Gruppo per le Arti Applicate (artigianato artistico tradizionale), Keypass (azienda di software ed internet provider). Il tutto sotto il cappello dell’eco-consorzio bioregionalistico Marche_Eque (il nome è un po’ ridondante, ma gli argomenti sono ancora pioneristici), formato da comuni, altri enti, associazioni e imprese varie.
La zona geografica sperimentale di partenza è il centro Marche. Gli utenti finali avranno una tessera a microcircuito (moneta locale) al costo di 5 € annue. Essi potranno acquistare prodotti o servizi intellettuali e di manodopera presso i cosidetti attori di filiera (scelti dai progettisti). Questi ultimi destinano una percentuale fissa delle vendite tramite questo circuito solidale ad associazioni locali che operano nel sociale, nel culturale e nel volontariato (tra le altre Legambiente Marche). Ogni vendita sarà registrata da essi con un lettore di smart-card in dotazione e la tessera a microcircuito dell’utente finale, che all’inizio dell’anno avrà indicato la propria associazione beneficiaria preferita. Periodicamente il software aggiornerà le somme che gli attori di filiera dovranno versare alle associazioni. Nel 2007 si prevede l’entrata nel circuito di un paio di banche (Banca Popolare Etica e una BCC locale), con la possibilità di far funzionare la tessera a microcircuito come borsellino elettronico ricaricabile. Gli utenti finali oltre che persone fisiche possono essere anche persone giuridiche (aziende). Alcuni soggetti deboli della società civile, licenziandosi dalle multinazionali o dai loro satelliti, potranno essere aiutati a fare un mestiere più etico e sostenibile, da una parte con corsi di formazione, dall’altra sostenendoli con ricariche/prestiti nella loro tessera a microcircuito e con l’inserimento della loro nuova attività nel circuito. Il succo è di favorire vicendevolmente un’economia locale basata su produzioni ecosostenibili e salvaguardando l’ambiente, con aiuti diretti e partecipati al terzo settore senza deleghe a potentati politici o economici.
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Data della prima realizzazione |
luglio 2006
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Benefici ambientali |
il circuito è fresco fresco
Altri benefici ambientali |
Minor consumo energie non rinnovabili |
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Diminuzione scarichi inquinanti |
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Riduzione rifiuti prodotti |
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Ricorso energie rinnovabili |
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Minor consumo materie prime |
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Ricorso a risorse locali |
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Miglior uso infrastrutture esistenti |
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Minor ricorso a trasporto e logistica |
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Valutazione dell'impatto dell'innovazione sul sistema |
Il circuito sarà limitato alla regione Marche. Altre regioni o province potranno prenderlo come punto di riferimento e sperimentare con propri accenti per la loro zona. Utilizzare beni/prodotti o servizi intellettuali/manodopera della regione in maniera autosostenibile significa “tutto”.
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Altri attori sociali coinvolti per la promozione e lo sviluppo dell'innovazione |
Si coinvolgono tutti, dalle associazioni locali ai comuni che sono incentivati all’uso di energie rinnovabili per riscaldamento e autotrazione, nonché a progetti bioedili, ai cittadini che sono incentivati a dedicarsi ad attività primarie (in primis artigianato, agricoltura tipica e biologica).
Un’economia autosostenibile (ma non autarchica). In particolare gli Attori di Filiera sarebbero per il settore agro-alimentare i piccoli coltivatori di cereali, i coltivatori di vegetali, quelli di legumi, gli allevatori, i pescatori, i produttori di vino, di olio di oliva, di uova, di latticini, di miele, di zuccheri, di olio di girasole e colza, di melasse, di alcoli, i molini, i fornai e i laboratori di pasta fresca artigianale. Sarebbero da rilanciare le “piazze delle erbe” (nel centro, nei quartieri e nelle frazioni) con diversi piccoli e semplici punti vendita. L’obiettivo di una sovranità alimentare regionale deve essere conseguito senza semi “terminator” ed ogm vari, ma con tecniche biodinamiche e biologiche. Le attività per il complesso energetico dovrebbero comprendere erogatori (pubblici) di acqua (veramente potabile), i produttori di bio-carburante e di bio-diesel, quelli di pannelli solari, di foto-voltaico, di tecnologie per l’energia eolica o per biomasse o per sonde geotermiche con vasche di calore. E’ fondamentale chi operi per una ripiantumazione boschiva e in ogni dove, sia per migliorare la qualità dell’aria, sia per il microclima, sia per il legname che sarebbe complementare per altre attività produttive come segherie, falegnamerie, carbonaie, produzioni di stufe. Filiere integrate con agricoltori e allevatori (e le loro materie prime non petrolchimiche e non nocive) servirebbero per le concerie, per la cosmetica artigianale, per il tessile-abbigliamento con fibre naturali ed infine nel reparto casa-edilizia per produzioni di colle, saponi, detergenti, calce, malte, pitture, vernici, coloranti. Cave minime di argilla, calcare e pietre nei paraggi servirebbero a completare il complesso edile del consorzio per produzioni di mattoni, ceramica e vetro. Oltre i produttori di beni materiali ci sono quelli che offrono servizi affini e funzionali alle esigenze di uno sviluppo locale autosostenibile come agriturismi, ristoranti dove sarebbe imperativo il bio ed il tipico, impiantisti per le energie rinnovabili, imprese artigiane e professionisti per il complesso di un’architettura ecologica, artigianato artistico, studi medici, farmacie artigianali, ecc...
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Politiche di comunicazione ambientale e sociale adottate |
Il consorzio Marche_Eque è composto da una pluralità di associazioni, di comuni e di imprese che con le loro attività, direttamente ed indirettamente, hanno portato all’attuazione di questo circuito. Tra le attività dei consorziati, in questi ultimi anni ci sono state conferenze sui vari aspetti dell’economia solidale e della globalizzazione, articoli vari, libri, collaborazioni con altre associazioni locali, nazionali o internazionali, bollettini telematici periodici, fiere e mercatini.
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