SCHEDA PROGETTO

Environment Park S.p.a.
Completamento del centro servizi dell'environment park

Informazioni sul candidato:
Ragione sociale Environment Park S.p.a.  
Settore parco scientifico e tecnologico per l'ambiente  
Sito web http://www.envipark.com
Attivita dell'impresa Nato per iniziativa di Regione Piemonte, Città di Torino e Unione Europea, Environment Park rappresenta un’esperienza originale nel panorama dei Parchi Scientifici e Tecnologici in Europa per aver saputo coniugare innovazione tecnologica ed eco efficienza, accogliendo al suo interno aziende specializzate ed Enti di ricerca in questi due settori in forte crescita. Uno dei settori di punta delle attività del Parco è il trasferimento, nei confronti delle piccole e medie imprese della regione, di soluzioni avanzate e tecnologie innovative, unito alla diffusione delle best practices più significative nell’ICT e nell’ambiente, attraverso progetti speciali, attività di formazione specifica e l’organizzazione di eventi a tema. Environment Park persegue questo obiettivo attraverso la realizzazione di un cluster dedicato alle attività di ricerca e sviluppo , dove imprese ed Enti di ricerca possano sviluppare le loro attività fruendo di spazi attrezzati e servizi di base, nonché beneficiando di occasioni di scambio e di confronto con esperienze diverse. Il Parco mira inoltre a promuovere la creazione di nuove imprese innovative nei settori legati all'ecoefficienza e all'ICT, attraverso la fornitura di supporti tecnici, manageriali e finanziari nella fase di start up delle neo-imprese. Le attività di formazione professionale, unitamente a svariati servizi informativi, costituiscono un importante componente della missione di Environment Park, volta anche ad aumentare la conoscenza dei vari aspetti della problematica ambientale.  
Certificazioni  
Forme di controllo della gestione  
Certificazioni del prodotto certificazione energetica ambientale degli edifici secondo il metodo internazionale GBC (green building challenge)  

 

Informazioni sull'innovazione:
Titolo Completamento del centro servizi dell'environment park  
Presentazione dell'innovazione Nel mese di dicembre a Torino presso l’area dell’Environment Park Parco Scientifico Tecnologico per l’Ambiente si è conclusa la realizzazione del Centro Servizi, ultimo intervento in un’area occupata da una serie di edifici costruiti a partire dal 1997 e disposti con disegno regolare e orientamento sud - nord su un piano di percorsi pubblici, al di sotto del quale si sviluppa il sistema continuo dei parcheggi pubblici e pertinenziali. (foto 1) Il fabbricato si affaccia su una piazza giardino nelle immediate vicinanze del “Totem Fotovoltaico”, vela di circa 200 mq dalla potenza di 16,5 kwatt, dal grande valore simbolico ed evocativo e dalla forte valenza architettonica. (foto 2) Il centro servizi risponde principalmente alla funzione di sede della società Environment Park S.p.A. ma allo stesso tempo ospita gli uffici di altre società attive nel campo ambientale, centri di documentazione e un’area congressuale comprendente una sala convegni da circa 250 posti e tre sale più piccole da 40 posti ciascuno. Uno dei vincoli principali del progetto consisteva nell’integrare tutte queste funzioni in un edificio che fosse contenuto in un altro, o meglio in uno scheletro fatto di acciaio, lo scheletro della tettoia 18 delle acciaierie Teksid. Sull’area di circa 30.000 mq che attualmente ospita le strutture dell’Environment Park un tempo erano insediate le strutture produttive della Teksid, l’obbiettivo di preservare la memoria storica del luogo si è potuto attuare mantenendo la struttura di uno degli innumerevoli capannoni industriali che un tempo occupavano l’area, la tettoia 18. Il nuovo edificio è quindi realizzato all’interno di questo capannone oramai liberato da tutti i suoi componenti di involucro (copertura pareti), ne è tuttavia strutturalmente completamente svincolato, ma allo stesso tempo fortemente legato dagli spazi che entrambi racchiudono e delimitano. Numerosi sono infatti i momenti in cui i due oggetti si compenetrano e si scambiano il ruolo di “contenitore e contenuto” (foto 3) Visivamente l’edificio si caratterizza dall’essere completamente rivestito di tavole di legno di larice e dalla presenza di alcuni corpi e strutture aggettanti al di fuori del perimetro delimitato dallo scheletro metallico. L’entrata principale dell’edificio ad esempio è stata evidenziata attraverso la realizzazione di una pensilina in legno lamellare coperta in parte, elemento scultoreo è in grado di svolgere la doppia funzione di protezione dalle intemperie e di richiamo visivo segnalando l’ingresso. (foto 4) Sempre sul fronte principale la presenza di tre bow window, la cui geometria è dettata da esigenze “solari” dichiara la destinazione d’uso dell’edificio stesso ponendo in evidenza la presenza di uffici al proprio interno. (foto 5) Sul lato Est un secondo corpo di fabbrica collegato al principale attraverso passerelle vetrate (foto 6) è caratterizzato dalla presenza tra una trave reticolare e l’altra della tettoia teksid di otto “box”, la teoria di questi elementi parallelepipedi tagliati dal susseguirsi modulare dello scheletro in metallo esalta il rapporto tra il nuovo edificio e la vecchia struttura. (foto 7) Un secondo ingresso è stato realizzato sulla facciata Nord, la sua funzione principale è quella di essere utilizzato dagli utenti degli uffici durante l’apertura del centro congressi, inoltre è posto al di sotto di una sala ellittica destinata ad ospitare le riunioni del consiglio di amministrazione dell’Environment Park S.p.A. (foto 8) All’interno un atrio a doppia altezza accoglie i visitatori e gli utenti del centro congressi; sulla sinistra una reception permetterà di svolgere le attività di registrazione e di guardaroba, mentre a destra un “cristallo d’acqua”, elemento visivo del sistema di recupero dell’acqua piovana consentirà di regolare le condizioni igrometriche degli spazi comuni. Al secondo livello in corrispondenza degli uffici di Environment Park è stato realizzato un grande pozzo di luce che attraverso un lucernario in copertura di circa 60 mq ed un taglio ellittico sulla soletta che divide i due livelli di uffici, permette di illuminare naturalmente locali altrimenti molto bui. (foto 9)  
Progettista Arch. Stefano Dotta, Arch. Andrea Moro, Arch. Alessandro Fassi  
Innovazione di prodotto  
Tema La casa e l'abitare  
Descrizione dell'innovazione Il progetto di completamento del centro servizi dell’Environment Park è stato realizzato secondo i principi dell’architettura sostenibile ed è quindi caratterizzato dal minimo impatto ambientale in tutto il suo ciclo di vita. Gli obiettivi sono da un lato di limitare consumi energetici, idrici e di materie prime non rinnovabili e dall’altro di garantire la salvaguardia della salute degli utenti attraverso elevati livelli di comfort indoor (termo-igrometrico, visivo ed acustico); tali obiettivi sono stati raggiunti applicando le strategie progettuali tipiche dell’architettura bioclimatica e della bioedilizia. La bioedilizia nasce dalla constatazione nel tempo che le costruzioni hanno un effetto più o meno dannoso nei confronti di chi le abita o le utilizza; e questo avviene soprattutto in relazione ai materiali ed alle tecniche costruttive. E’ stato rilevato che, soprattutto nel mondo industrializzato, spesso l’aria degli ambienti confinati giunge ad essere più inquinata di quella esterna: dall’osservazione di questo fenomeno si è sviluppata un’attenzione particolare alla salute delle persone ed alla correlazione della permanenza in certi ambienti con il prodursi di certe patologie. Si è giunti così ad identificare problematiche generate dalle moderne tecniche costruttive e dai materiali utilizzati in edilizia e nell’arredo interno. Si è visto inoltre che quasi sempre esiste una stretta correlazione tra materiale sano e materiale con notevole impatto ambientale. Questi sono in definitiva i due cardini su cui verte la scelta e la classificazione dei materiali delle tecniche costruttive approvate e consigliate in bioedilizia: salute ed ambiente. Nel progetto di completamento dell’Environment Park sono stati applicati numerosi principi della bioedilizia ponendo particolare attenzione alla scelta dei materiali e delle tecniche costruttive infatti tutti i materiali utilizzati sono di origine naturale provenienti da risorse rinnovabili o riciclate, hanno elevati valori di igroscopicità e traspirabilità e ridotta conducibilità elettrica sono privi di emissioni nocive, non emettono fumi nocivi e tossici in caso di incendio, sono stabili nel tempo, ed inattaccabili da muffe ed insetti, non sono radioattivi, sono biodegradabili o riciclabili Le essenze dei legni utilizzati sono locali (abete, larice, rovere e castagno) questa scelta limita i consumi energetici dovuti al trasporto di materiali inoltre la loro provenienza da coltivazioni controllate permette di contribuire nell’evitare fenomeni di disboscamento incontrollato. Particolare attenzione è stata data alla scelta del sistema costruttivo per la realizzazione delle pareti di involucro, è stato adottato infatti un sistema strutturale a secco costituito da mattoni di legno di abete, il legno non è trattato ed ogni singolo mattone ha al suo interno colle viniliche prive di formaldeide Il sistema costruttivo è molto interessante in quanto molto leggero, dal contenuto energetico interno molto basso e dalla facilità costruttiva dovuta alla modularità ed alla facile assemblabilità in cantiere, questo è dovuto al fatto che ogni singolo mattone si sovrappone su quello successivo semplicemente attraverso un incastro maschio femmina. Il peso di soli 6 kg/mq per mattone evidenzia la leggerezza e la facilità nel sollevamento e nella posa. La sequenza costruttiva avviene attraverso la realizzazione in una prima fase di un cordolo di base in calcestruzzo armato con la superficie, su cui verrà fissato il sistema di legno, il più possibile piana avente una tolleranza di +/- 3mm (foto 10), successivamente viene posata la struttura di pilastri in legno lamellare sempre di abete e fissata al cordolo attraverso piastre e viti. (foto 11) I mattoni di legno sono stati posati in una terza fase e comunque soltanto dopo aver collocato sul cordolo dei pezzi speciali dette basi.(foto 12) Il posizionamento ogni circa tre metri di altezza di parete di travi in legno lamellare fissate ai pilastri delimita in campiture rettangolari i tamponamenti costituiti dai mattoni di legno (foto 13-14). Il mattone essendo realizzato con una intercapedine di 8/10 cm è in grado di ospitare al proprio interno il materiale isolante che necessariamente deve essere sfuso, nel caso del centro servizi il materiale utilizzato per isolamento delle pareti è la fibra di cellulosa in fiocchi. Il materiale proviene dal riciclo della carta da giornali ed ha un valore di conduttività termica ad una densità di 60 kg/mc di circa 0,4 w/mk. L’isolante viene insuflato attraverso l’utilizzo di un apposito strumento che per mezzo di un tubo flessibile e di un becco viene infilato all’interno della parete già realizzata, da qui viene immesso il materiale fino al raggiungimento della densità voluta. (foto 15) La parete è stata poi completata verso l’esterno con un telo traspirante di protezione al vento ed all’acqua, e con un rivestimento di tavole di larice distanziate l’una dall’atra da circa 1 cm e sagomate nel loro spessore con tagli a 45 gradi, in modo da convogliare l’acqua piovana sempre verso l’esterno. (foto 16) Il sistema non presenta quindi possibilità di ristagno d’acqua e quindi di innescare fenomeni di marcescenza. Il legno del rivestimento esterno inoltre non è stato trattato, coscienti del fatto che essendo un materiale organico e naturale tenderà nel corso del tempo a deteriorasi nel suo aspetto, da marrone tenderà a diventare grigio, ma non nelle sue caratteristiche strutturali. L’economicità del materiale legno e la facilità di esecuzione ha permesso di realizzare una parete ventilata dall’elevato valore di isolamento termico con una cifra relativamente contenuta circa 150 euro/mq. Nel tentativo di massimizzare l’apporto di luce naturale all’interno di alcuni uffici del primo livello del corpo centrale il cui ingresso di luce è in parte impedito dalla vicinanze del secondo corpo di fabbrica la parete esterna di fronte alle aperture vetrate è stata intonacata e colorata con pittura bianca ai silosani. L’aderenza dell’intonaco alla parete di legno si è resa possibile attraverso l’applicazione dell’intonaco su dei pannelli in fibra di legno di spessore 2 cm. (foto 18) La composizione delle malte degli intonaci utilizzati all’interno in corrispondenza dei blocchi bagni è priva di cemento, mentre sono soltanto a base di calce idraulica naturale o artificiale e grassello di calce. Le pareti interne sia quelle intonacate che quelle in cartongesso sono state decorate con pitture di finitura a base di olio di resine naturali, non derivante da sintesi chimica, composte da leganti e solventi di pura origine vegetale, generati fitochimicamente; senza esalazioni tossiche, prive di idrocarburi clorurati o altre sostanze inquinanti persistenti, analogamente il trattamento di velatura a cui sono state sottoposte le pareti interne in legno sono a base di oli e cere naturali e sono privi di sostanze di derivazione del petrolio. I pavimenti interni sono in parte in rovere ( in listoni, come pavimento industriale e come quadrotte 60x60cm per pavimento tecnico sopraelevato) ed in parte in linoleum naturale Le porte e gli infissi interni sono realizzati in legno massello di abete I solai degli avancorpi e della sala riunioni del consiglio di amministrazione (foto 19) sono stati realizzati con un sistema strutturale costituito da tavole in legno di abete assemblate a secco. Questo sistema permette di realizzare una soletta piena lamellare ma con il vantaggio di essere priva di colle e conseguentemente l’evitare emissioni di sostanze nocive. Il sistema anch’esso come le pareti è da considerarsi “a secco”, giunge in cantiere pre-assemblato in moduli larghi dai 50cm ai 100cm, in quanto in falegnameria le single tavole sono affiancate le una alle altre attraverso spine di legno e da barre filettate serrate in modo tale da rendere collaboranti le tavole tra di loro (foto 20). Il sistema così pre-assemblato riduce notevolmente i tempi realizzativi e la produzione di rifiuti durante le fasi di cantiere (foto 21, 22) Le solette in legno lamellare a secco sono state appoggiate su travi strutturali in legno od in acciaio le quali sono realizzate con giunti a secco in modo da facilitarne la disassemblabilità ed il successivo riciclo in un’eventuale fase di demolizione. Oltre che all’attenzione verso la scelta dei materiali e dei sistemi costruttvi relativamente alla sostenibilità ambientale il centro servizi è stato realizzato utilizzando sistemi solari passivi per lo sfruttamento dell’irraggiamto solare ed adottando sistemi e tecniche finalizzate alla riduzione dei consumi di energia acqua e materiali. Sebbene l’orientamento dell’edificio lungo l’asse Nord – Sud definito a priori, a causa della preesistenza dello scheletro strutturale del vecchio capannone industriale, non sia ottimale ai fini dello sfruttamento della radiazione solare nel periodo invernale e del raffrescamento passivo nel periodo estivo, tuttavia nel caso dei bow windows è stato possibile “correggerlo” attraverso la rotazione delle facciate vetrate fino a giungere ad un orientamento pressoché ottimale verso sud, creando delle vere e proprie serre solari passive. (foto 23) Le facciate esposte ad Est Ovest ed Est sono dotate di schermi solari, costituiti da lamelle di legno opportunamente distanziate al fine di rendere permeabile l’edificio ai raggi solari nel periodo invernale e limitando al contempo gli effetti del surriscaldamento nel periodo estivo. In fase di progettazione è stato condotto uno studio dell’illuminazione naturale al fine di garantire ottimi livelli di comfort visivo all’interno di ogni locale. Negli uffici particolarmente bui sono stati inseriti dei camini di luce naturale (tipo Solar-spot) (foto 24) mentre un cavedio di luce all’interno del corpo centrale del Centro Servizi permette l’illuminazione naturale dei corridoi interni e di numerosi uffici. Le pareti sono previste tinteggiate in colori chiari al fine di favorire la riflessione della luce naturale. La Stratigrafia di involucro è stata dimensionata in modo da ottenere valori di bassa trasmittanza termica, al fine di contenere le dispersioni termiche Il valore ottenuto è di circa 0,32 w/mqk La presenza di un sistema costruttivo composto da mattoni assemblati ad incastro e quindi a giunto aperto permette alla parete di essere permeabile al vapore impedendo la formazione di muffe. La scelta di utilizzare sistemi costruttivi a secco, garantisce da un lato una facile ed economica realizzazione, ciò è dovuto al limitato peso dei vari componenti e dall’altro durante la fase di dismissione e demolizione dell’edificio ne permette il completo riciclaggio di ogni sua parte. Le partizioni interne hanno un’elevata capacità termica per lo sfruttamento degli apporti termici gratuiti indoor ed elevata capacità di isolamento acustico, i tramezzi dello spessore di 12 cm sono completamente riempiti di pannelli in fibra di cellulosa. Al fine di limitare i consumi di acqua potabile è stato realizzato un impianto di recupero delle acque piovane captate dalla copertura, costituito da una vasca di raccolta di circa 60 mc., un locale di sedimentazione, una pompa ed un’elettrovalvola che permette l’immissione nelle condotte di acqua potabile nel caso la vasca sia vuota. L’acqua recuperata è utilizzata negli sciacquoni dei WC e per le pulizie dei pavimenti. Un ulteriore risparmio di acqua potabile avviene attraverso l’utilizzo di rubinetti con miscelatori ad aria e vaschette di cacciata dei wc a doppio tasto. La produzione di energia avviene attraverso due caldaie a cippato già esistenti dalla potenza di 1 Mwatt, le quali sono sufficienti a soddisfare i fabbisogni termici dell’intero complesso dell’environment Park compresa quelli della nuova struttura del centro servizi. L’acqua calda sanitaria è prodotta con l’ausilio di circa 20 mq di pannelli solari piani mentre un solarwall permette il preriscaldamento dell’aria primaria (foto 25) Elevati livelli di comfort termico degli ambienti interni sono raggiunti con l’adozione, quale Impianto di condizionamento, di un controsofitto radiante a bassa temperatura e ove le strutture preesistenti non lo permettono a pavimento. (foto 26)  
Data della prima realizzazione novembre 2005  
Benefici ambientali Applicando i criteri per la certificazione del livello di sostenibilità secondo il sistema di certificazione della qualità ambientale degli edifici GBC sviluppato nell’ambito delle attività del Green Building Challenge, si ottiene un punteggio pari a 2, relativo al valore di “Good Practice”, tenendo in considerazione che il consumo energetico annuale degli impianti è di 79,4 kWh/mq a, che l’energia primaria consumata è di 99,4 kWh/mq a, che la quantità di energia utilizzata proveniente da fonti rinnovabili è di 329,3 kWh/mq a, che l’energia primaria inglobata nei materiali utilizzati per la costruzione è di 2500 kWh/mq e che la quantità di CO2 emessa per le operazioni di gestione dell’edificio, 40573,4 mc/mq.

Altri benefici ambientali
Minor consumo energie non rinnovabili
Diminuzione scarichi inquinanti
Riduzione rifiuti prodotti
Ricorso energie rinnovabili
Minor consumo materie prime
Ricorso a risorse locali
Miglior uso infrastrutture esistenti
Minor ricorso a trasporto e logistica

Valutazione dell'impatto dell'innovazione sul sistema I principi della sostenibilità ambientale applicati al centro servizi attravrso la scelta di soluzioni tecnico impiantistiche ed architettoniche sono sicuramente replicabili in altri progetti di edifici. Questo è facilemente dimostrabile dal costo di costruzione contenuto del centro servizi, 3.601.264,85 euro importo a base di gara - 3.069.278,01 euro importo effettivo dei lavori - 852,58 euro/mq (escluse fondazioni e strutture in c.a.)  
Altri attori sociali coinvolti per la promozione e lo sviluppo dell'innovazione nella realizzazione di un edificio devono necesariamente essere coinvolti la amministrazioni comunali, le imprese costruttrici, i progettisti, ed i fornitori di materiali per l'edilizia bioedile.  
Politiche di comunicazione ambientale e sociale adottate  

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