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Scheda
progetto
Consorzio Imballaggi Alluminio Zero discarica, 100% recupero: dalle ceneri alla materia prima
Informazioni sul candidato: |
Ragione sociale |
Consorzio Imballaggi Alluminio
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Settore |
Riciclo e recupero imballaggi in alluminio
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Sito web |
http://www.cial.it |
Attivita dell'impresa |
Attività principale
CiAl, Consorzio Imballaggi Alluminio, ha il compito di avviare a riciclo e recupero gli imballaggi di alluminio provenienti dalla raccolta differenziata dei Comuni. Il Consorzio riunisce la filiera industriale degli imballaggi in alluminio destinati al consumo sul territorio nazionale: produttori di materia prima, produttori e utilizzatori di imballaggi. Le imprese consorziate condividono la responsabilità di ruolo e applicano i principi di efficacia, efficienza ed economicità per raggiungere gli obiettivi di riciclo e recupero degli imballaggi in alluminio definiti dalla normativa.
Obiettivi
Gli obiettivi generali di CiAl sono lo sviluppo della raccolta differenziata degli imballaggi di alluminio postconsumo; l’avvio a recupero dei rifiuti da imballaggio di alluminio attraverso il loro riciclo; il monitoraggio delle attività di prevenzione per contenere la produzione dei rifiuti.
Risultati
Il 2004 presenta un quadro particolarmente positivo delle attività del Consorzio sia in termini di risultati sia di progettualità. E’ stata attivata la raccolta dell’alluminio in 4.400 Comuni italiani e, grazie alla collaborazione con una rete di oltre 400 operatori convenzionati, oggi CiAl coinvolge direttamente nella raccolta differenziata degli imballi di alluminio una popolazione di oltre 40 milioni di persone distribuita su tutto il territorio nazionale. A fine 2004 la quota di recupero di imballaggi di alluminio ammonta al 51,1% dell’immesso al consumo. Tradotta in cifre assolute questa percentuale equivale a 34.400 tonnellate di materiale di alluminio, 30.600 delle quali riciclate. E’ stata attivata, inoltre, la collaborazione con 25 fonderie di alluminio, ovvero il 100% della capacità produttiva italiana e convenzionato 34 impianti di termovalorizzazione. Oggi il nostro Paese detiene la leadership in Europa insieme alla Germania nell’industria del riciclo dell’alluminio. A livello mondiale, questo primato ci pone al 3° posto dopo Stati Uniti e Giappone. Grazie al riciclo di 30.600 tonnellate di imballaggi in alluminio sono state evitate emissioni serra per 303.000 tonnellate di CO2, e risparmiata energia pari a 108.000 tep (tonnellate equivalenti petrolio).
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Certificazioni |
CIAL ha conseguito la certificazione ISO 14001 nell'ottobre del 2004 ed è attualmente in attesa della registrazione EMAS.
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Forme di controllo della gestione |
Con l’implementazione ed il mantenimento del Sistema di Gestione Ambientale il Consorzio Imballaggi Alluminio si pone i seguenti obiettivi:
- controllare gli aspetti ambientali diretti, connessi alle attività consortili;
- orientare le imprese consorziate alla prevenzione al fine di minimizzare il consumo delle risorse naturali e facilitare l’avvio a riciclo degli imballaggi a fine vita;
- monitorare gli aspetti ambientali delle attività di raccolta, riciclo e recupero degli imballaggi postconsumo degli enti locali e delle imprese della propria sfera l’influenza;
- promuovere attività di comunicazione, informazione e sensibilizzazione verso enti locali e cittadini con l’obiettivo di incrementare la raccolta, il riciclo ed il recupero degli imballaggi postconsumo.
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Certificazioni del prodotto |
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Informazioni sull'innovazione: |
Titolo |
Zero discarica, 100% recupero: dalle ceneri alla materia prima
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Presentazione dell'innovazione |
L’impianto BSB per il trattamento delle scorie post combustione di Noceto con cui CIAL ha avviato tempo fa delle sperimentazioni e che oggi lavora a regime permette di recuperare l’alluminio dalle ceneri derivanti dall’incenerimento dei rifiuti.
Oltre a valorizzare importanti quantità di alluminio l’impianto permette di recuperare altri metalli ferrosi e di riutilizzare completamente i residui della lavorazione per la produzione di calcestruzzo destinato alla realizzazione di prefabbricati per l’edilizia pubblica e privata. Attualmente l’impianto è integrato con una linea per la produzione, in particolare, di cabine per centraline elettriche la cui realizzazione - tramite una quota particolarmente elevata di “materiale da recupero” – e commercializzazione assume un’importanza particolare con riferimento al Decreto Ministeriale che impone alla Pubblica Amministrazione e alle società a prevalente capitale pubblico di provvedere ai propri fabbisogni annuali di beni e manufatti prevedendo negli stessi la presenza di una quota non inferiore al 30% di materiali riciclati.
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Progettista |
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Innovazione di |
processo
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Tema |
Eco-efficienza
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Descrizione dell'innovazione |
Oltre a valorizzare importanti quantità di alluminio l’impianto permette di recuperare altri metalli ferrosi e di riutilizzare completamente i residui della lavorazione per la produzione di calcestruzzo destinato alla realizzazione di prefabbricati per l’edilizia pubblica e privata. Attualmente l’impianto è integrato con una linea per la produzione, in particolare, di cabine per centraline elettriche la cui realizzazione - tramite una quota particolarmente elevata di “materiale da recupero” – e commercializzazione assume un’importanza particolare con riferimento al Decreto Ministeriale che impone alla Pubblica Amministrazione e alle società a prevalente capitale pubblico di provvedere ai propri fabbisogni annuali di beni e manufatti prevedendo negli stessi la presenza di una quota non inferiore al 30% di materiali riciclati.
In questo caso è evidente il contributo determinante di CIAL rispetto alla valorizzazione di materiali diversi dall’alluminio in applicazioni coerenti con le normative in vigore e i moderni orientamenti.
L’impianto e le tecnologie installate a Noceto permettono di trattare e recuperare la totalità delle ceneri annualmente conferite, pari a circa 30.000 tonnellate, evitando così lo smaltimento in discarica.
In pratica, dalle attuali 30.000 tonnellate trattate (la capacità dell’impianto già oggi è in grado di accoglierne il doppio) si ottengono: 25.000 tonnellate di materiale destinato alla produzione di calcestruzzo, 300 ton di metalli non ferrosi (il 65% delle quali di alluminio) e 1.500 tonnellate di metalli ferrosi.
BSB gestisce e lavora buona parte delle scorie provenienti dai temovalorizzatori di Silea (provincia di Lecco) e di Hera (Rimini, Forlì, Ravenna) i cui bacini di riferimento rappresentano dei modelli di eccellenza nel panorama italiano della gestione dei rifiuti grazie al recupero totale di quanto prodotto.
La tecnologia per il trattamento e recupero delle scorie post combustione favorisce quindi l’ottimizzazione dei sistemi di gestione integrata dei rifiuti basata sulla raccolta differenziata e il recupero energetico con riciclo dei materiali e produzione di energia.
Accanto quindi ai vantaggi che derivano da tali sistemi (valorizzazione e utilizzo di materiali riciclati per produrre nuovi prodotti e beni di consumo; risparmio energetico del 95% derivato dalla produzione di alluminio partendo dal rottame rispetto ai costi necessari a produrlo dalla materia prima; conseguente riduzione delle emissioni di CO2; produzione di energia grazie alla termovalorizzazione dei rifiuti indifferenziati utilizzabile per fornire elettricità a intere comunità), l’ulteriore trattamento delle scorie derivanti dalla combustione dei rifiuti indifferenziati permette di disporre di importanti e ulteriori quantità di materiali riciclabili.
Alluminio e altri metalli vengono così avviati a riciclo per produrre nuovi beni e prodotti ampliando i vantaggi su indicati.
La valorizzazione e l’impiego dei materiali inerti residuali, dopo la captazione dei metalli per la produzione di calcestruzzo destinato al settore dell’edilizia e alla realizzazione di elementi per prefabbricati, in particolare cabine elettriche per società pubbliche come quelle utilizzate dall’Enel, rappresenta un ulteriore valore aggiunto e contributo allo sviluppo sostenibile sulla base dei criteri indicati nel cosiddetto decreto del 30%.
Ulteriori benefici indotti riguardano: risparmio economico derivante dal mancato smaltimento in discarica delle ceneri e conseguente salvaguardia del territorio derivante dalla riduzione del volume di discarica necessario per lo smaltimento finale. Al termine delle operazioni di selezione dei materiali dalle ceneri l’acqua e i fluidi, che corrispondono al 10% del totale delle scorie trattate, vengono bonificati e rigenerati per essere nuovamente impiegati all’interno del ciclo di produzione del calcestruzzo.
PROCESSO DI TRATTAMENTO E LAVORAZIONE DELLE SCORIE
La collaborazione tra CIAL e BSB Prefabbricati, un impianto situato nella provincia di Parma, dopo una fase di sperimentazione e di studio ha previsto l’integrazione, nel processo di lavorazione delle scorie finalizzato alla produzione di calcestruzzo, di un sistema adatto al recupero dei metalli.
Oggi l’impianto, ormai a regime, permette di recuperare dalle scorie trattate circa 200 tonnellate di alluminio ogni anno, conferite direttamente in fonderia per il riciclo.
Una quantità considerevole che, senza questo tipo di trattamento, andrebbe dispersa in discarica.
Le scorie trattate nell’impianto, attualmente pari a circa 30.000 tonnellate, provengono da vari termovalorizzatori del Nord Italia (immagini Silea)
Il processo di lavorazione è ormai collaudato, seguiamone insieme le fasi salienti, per capire come si recupera l’alluminio e come si arriva, partendo dalle ceneri, alla produzione di calcestruzzo per impieghi nell’edilizia pubblica e privata.
(1) Gli automezzi che arrivano all’impianto con il carico di ceneri pesanti e scorie provenienti dagli inceneritori, dopo una verifica del peso e della regolarità del materiale, vengono accompagnati nella zona adibita allo scarico dove il contenuto viene ribaltato all’interno di tramogge di ingresso.
(2) Ceneri e scorie vengono caricate su un nastro trasportatore, dove in una prima fase di lavorazione, vengono rimossi i rottami metallici di grosse dimensioni. Tutto il materiale viene successivamente indirizzato ad un vaglio rotativo dotato di nastro magnetico che elimina tutti i materiali ferrosi presenti. Questi ultimi vengono quindi convogliati con un nastro trasportatore all’esterno dello stabilimento presso l’area di stoccaggio in attesa di essere avviati a riciclo.
(3) A questo punto le scorie vengono ulteriormente trattate mediante un impianto in grado di estrarre tutti i metalli a-magnetici presenti. Il materiale, ricco di alluminio, viene nuovamente raccolto da una benna e setacciato, per eliminare altre impurità.
Dopo questa ulteriore fase di pulizia si ottiene finalmente alluminio pronto per essere avviato a riciclo in fonderia.
(4) E’ in fonderia che l’alluminio ritorna a nuova vita…fuso ad una temperatura di circa 750°, dopo un’attenta verifica qualitativa, viene colato in stampi, sottoforma di lingotti o placche di grandi dimensioni, pronto per essere riutizzato dall’industria per produrre beni ed oggetti di uso comune
(5) ma che fine fanno le scorie dalle quali sono stati recuperati i metalli e l’alluminio riciclato in fonderia?
selezionate per dimensioni, lavate e trattate, vengono raggruppate in piccoli cumuli e amalgamate, nella giusta proporzione, assieme ad acqua, inerti, cemento e additivi, in un miscelatore.
È qui che le scorie, ora omogeneizzate, diventano calcestruzzo sicuro e atossico.
(6) il calcestruzzo viene quindi versato in appositi stampi a griglia per la produzione di elementi e componenti per costruire prefabbricati per il settore dell’edilizia come capannoni industriali o cabine elettriche per società pubbliche e private.
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Data della prima realizzazione |
ottobre 2004
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Benefici ambientali |
In un anno evitato lo smaltimento in discarica di 30.000 tonnellat6e di scorie (quantità attualmente trattata annualmente dall'impianto). Dal processo di lavorazione si ottengono: 25.000 tonnellate di materiale destinato alla produzione di calcestruzzo, 1.500 tonnellate di metalli ferrosi e 300 ton di metalli non ferrosi (il 65% delle quali di alluminio). 200 tonnellate di alluminio vengono così avviate in fonderia per essere riciclate e dare vita a nuovi oggetti e prodotti di uso comune (ad esempio con questi quantitativi è possibile produrre 360.000 nuove caffettiere, 16.000 biciclette, oppure 20.000 cerchioni per auto, interamente riciclabili una volta giunti a fine vita).
Benefici ambientali |
Sì |
No |
Minor consumo energie non rinnovabili |
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Diminuzione scarichi inquinanti |
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Riduzione rifiuti prodotti |
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Ricorso energie rinnovabili |
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Minor consumo materie prime |
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Ricorso a risorse locali |
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Miglior uso infrastrutture esistenti |
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Minor ricorso a trasporto e logistica |
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Valutazione dell'impatto dell'innovazione sul sistema |
Questa nuova e rivoluzionaria modalità di recupero dell’alluminio si affianca ad altre opzioni ormai consolidate: alla raccolta differenziata, che attualmente prevede due principali modalità di gestione, diversamente diffuse sul territorio nazionale (multimateriale pesante vetro+alluminio e multimateriale leggera plastica+alluminio), alla captazione dell’alluminio da impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati e da processi per la produzione di CDR, al recupero di tappi e capsule dagli impianti di lavorazione del vetro, alla valorizzazione tramite recupero energetico delle frazioni sottili incenerite.
Si tratta di risultati molto importanti che CiAl ha perseguito negli ultimi anni con determinazione allo scopo di garantire al sistema di gestione dei rifiuti e al sistema industriale crescenti vantaggi e benefici sia in termini economici che ambientali.
- ottimizzazione dei sistemi di gestione integrata dei rifiuti in contesti diversificati e in ambiti territoriali ottimali
- riduzione dei quantitativi di materiale avviato in discarica e conseguente beneficio economico e territoriale dovuto al mancato smaltimento
- corrispettivi economici da CIAL per la selezione e il conferimento dell’alluminio
- benefici economici indotti anche a vantaggio di frazioni merceologiche diverse dall’alluminio
- facilitazione delle fasi di recupero e riciclo delle altre frazioni metalliche
- salvaguardia del territorio grazie all’evitato ricorso all’escavazione
- salvaguardia delle risorse naturali grazie ai crescenti quantitativi di materiale recuperato e avviato a riciclo
- sviluppo e all’adozione di tecnologie e processi utili e vantaggiose anche per altri materiali
- riduzione delle importazioni di rottame dall’estero
- contributo al consolidamento della leadership italiana per quantità di alluminio riciclate annualmente
- grazie al riciclo risparmio del 95% dei costi di energia necessari a produrre alluminio partendo dalla bauxite
- riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera grazie alle elevate quantità di alluminio annualmente recuperate e avviate a riciclo
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Altri attori sociali coinvolti per la promozione e lo sviluppo dell'innovazione |
Il recupero dell'alluminio dalle scorie post combustione è una delle opzioni presenti all'interno dell'Accordo Quadro Anci-Conai che contemplka oltre naturalmente alla raccolta differenziata, la captazione dell'alluminio da impianti di trattamento del rifiuto indifferenziato e da processi per la produzione di CDR, il recupero di tappi e capsule dagli impianti di lavorazione del vetro e la valorizzazione tramite recupero energetico delle frazioni sottili di alluminio incenerite.
Si è data quindi ampia diffusione alla opzione proposta sia tramite la presentazione in convegni delle novità del nuovo Accordo Quadro sia in occasione di incontri specifici di presentazione della nuova tecnologia a operatori pubblici e privati, istituzioni, enti e associazioni di riferimento come Federambiente e Fise.
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Politiche di comunicazione ambientale e sociale adottate |
Oltre a dun'intensa attività di comunicazione finalizzata a sensibilizzare il grande pubblico sui temi della raccolta, riciclo e recupero dell'alluminio, CIAL da tempo da tempo promuove, sostiene e affianca gestori di servizi e di impianti di trattamento dei rifiuti nell’adozione di tecnologie finalizzate al recupero dell’alluminio attraverso tutte le metodologie e opzioni disponibili.
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