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Scheda Progetto

Viscolube S.p.a
Sviluppo di un prodotto innovativo tramite un processo di rigenerazione che adotta un hydrofinishing ad alta pressione

Informazioni sul candidato:
Ragione sociale Viscolube S.p.a  
Settore RIGENERAZIONE OLII LUBRIFICANTI USATI  
Sito web http://www.viscolube.it
Attivita dell'impresa L’attività della Società consiste nella lavorazione di oli lubrificanti esausti conferiti dal Consorzio Obbligatorio Oli Usati. Gli stabilimenti sono in Pieve Fissiraga e in Ceccano (FR). La capacità di lavorazione ammonta a circa 184 kt/anno, di cui 100 kt/anno per lo stabilimento di Pieve e 84 kt/anno per quello di Ceccano.  
Certificazioni Certificazione UNI-EN ISO 9001:2000  
Forme di controllo della gestione Viscolube ha collaborato alla stesura del BREF per le Industrie Trattamento Rifiuti - sezione Oli Usati e Rigenerazione nell’ambito dell’IPPC (Autorizzazione Ambientale Integrata).  
Certificazioni del prodotto  

 

Informazioni sull'innovazione:
Titolo Sviluppo di un prodotto innovativo tramite un processo di rigenerazione che adotta un hydrofinishing ad alta pressione  
Presentazione dell'innovazione La Viscolube si occupa di rigenerazione degli olii lubrificanti usati. L’innovazione consiste in un impianto di idrofinissaggio (finissaggio con idrogeno su un letto di catalizzatore Nichel/Molibdeno) ad alta pressione (>100 bar di pressione parziale). Questo impianto sostituirà l’impianto con terre decoloranti. L’intervento é innovativo, in quanto affronta le problematiche connesse ad un nuovo prodotto da ottenersi mediante lo sviluppo di una tecnologia già nota (hydrofinishing), ma sino ad ora mai utilizzata, a livelli elevati di pressione, nei processi di rigenerazione degli oli esausti.  
Progettista Axens  
Innovazione di processo  
Tema qualita ambiente  
Descrizione dell'innovazione OBIETTIVI: Obiettivo finale del progetto VISCOLUBE è la preindustrializzazione di una base lubrificante a basso contenuto di PNA. La VISCOLUBE, consapevole che la competitività dei suoi prodotti sul mercato è strettamente legata allo sviluppo di nuovi prodotti in grado di soddisfare le richieste del mercato anche in termini di impatto ambientale, si propone, con l’attuazione di questo programma, il raggiungimento dei seguenti obiettivi: - possibilità di trattamento di oli esausti provenienti da diverse fonti (settore automobilistico, industriale, etc); - produzione di basi lubrificanti rigenerate a basso contenuto di PNA, che saranno le migliori nel mondo sotto il profilo ambientale e tossicologico, anticipando quelle che saranno le nuove richieste del mercato; - miglioramento del ciclo di lavorazione della Raffineria ed aumento della capacità di trattamento; - sviluppo di una tecnologia innovativa in grado di essere replicata in altri processi simili a livello mondiale; - eliminazione degli attuali residui di lavorazione (terre esauste); - riduzione dei costi operativi della raffineria. FUNZIONAMENTO: Da uno stoccaggio intermedio, l’olio distillato (spindle, frazione leggera o pesante di lubrificante) prodotto nella fase di deasfaltazione termica è inviato all’unità di hydrofinishing. Dopo la miscelazione con idrogeno di make-up e di ricircolo (circa 120-130 bar relativi), l’olio viene riscaldato nel forno H101 sino a 300 °C e quindi inviato ai reattori per la demetallizzazione R-101 A/ B. Nel reattore R-101 A/B i metalli sono trattenuti dal catalizzatore; successivamente inizia la reazione di raffinazione.La reazione di raffinazione si completa in R-102; il flusso in uscita dal reattore è inviato ad un separatore dove avviene la separazione delle due fasi liquida-gassosa. La fase vapore mescolata con soluzioni di ammoniaca e acqua di make-up alimenta la colonna di lavaggio T-101 dove i gas sono raffreddati e sono lavati mediante un flusso di acqua fredda. La soluzione di ammoniaca è iniettata per neutralizzare il cloro e altri composti alogeni così come anche parti di idrogeno solforato, mentre è utilizzata acqua di make-up per sciogliere i sali di ammonio e per ottenere una soluzione che contenga meno del 4% in peso di sali. Il liquido in uscita dal separatore viene inviato alla colonna di strippaggio T–102 che è alimentata con vapore a media pressione. Tale colonna separa due frazioni: un distillato che contiene H2S e un prodotto raffinato nella parte superiore.Il flusso strippato nella parte superiore è inviato al dryer T-103 per rimuovere l’acqua (vapore di strippaggio utilizzato nella colonna T-102. Il flusso in uscita dall’essiccatore viene raffreddato con air-coolers ed inviato allo stoccaggio dei prodotti finiti. Per il funzionamento dell’Hydrofinishing, l’impianto è corredato di Steam Reforming per la produzione di Idrogeno e Claus per il recupero dello Zolfo dall’H2S..  
Data della prima realizzazione luglio 2003  
Benefici ambientali I benefici ambientali derivanti dall’innovazione consistono in una minor dipendenza dai Paesi produttori di materie prime e fonti di energia non rinnovabili, in un minor quantitativo di rifiuti prodotti (in particolare le terre esauste provenienti dall’impianto di trattamento con terre decoloranti che si va a sostituire) e quindi in un minor ricorso al trasporto (viene meno la movimentazione di terre, esauste e non), nell’eliminazione di odori legati al trattamento con terre decoloranti che fanno da reagenti dei composti con catene aromatiche e quindi maleodoranti.

Altri benefici ambientali No
Minor consumo energie non rinnovabili  
Diminuzione scarichi inquinanti  
Riduzione rifiuti prodotti  
Ricorso energie rinnovabili  
Minor consumo materie prime  
Ricorso a risorse locali  
Miglior uso infrastrutture esistenti  
Minor ricorso a trasporto e logistica  

Valutazione dell'impatto dell'innovazione sul sistema L’impianto di hydrofinishing ad alta pressione presenta vantaggi sia energetici che ambientali: eliminazione degli attuali residui di lavorazione (terre esauste) e riduzione dei residui commerciabili miglioramento della base rigenerata sotto il profilo ambientale e tossicologico miglioramento del ciclo di raffinazione con riduzione dei costi operativi, anche energetici produzione di base lubrificante a bassissimo contenuto di zolfo (da 10 a 50 ppm) produzione di un gasolio autotrazione conforme alle normative CEE del 2005 (zolfo < 50 ppm)  
Altri attori sociali coinvolti per la promozione e lo sviluppo dell'innovazione Federchimica GEIR (Groupement Européen de l’Industrie de la Régénération) Regione Lombardia (mezzi di trasporto pubblico con Gasolio con Zolfo <10 ppm e lubrificanti rigenerati a basso tenore di Zolfo e senza aromatici).  
Politiche di comunicazione ambientale e sociale adottate Come membri del COOU (Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati), unico ente in Italia autorizzato alla raccolta degli oli usati per poi destinarli alle Raffinerie, Viscolube partecipa al programma di comunicazione ambientale per una spesa complessiva di circa 1.000.000 € per divulgare l’attività ambientale relativa alla rigenerazione come fonte di non inquinamento e con le attività sociali nelle scuole per l’educazione degli studenti al rispetto e tutela dell’ambiente, divulgando filmati, spot TV, giochi per ragazzi e manifestazioni come il CircOLIamo presso il Motor Show di Bologna.  

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