Informazioni sul candidato: |
Ragione sociale |
Teleriscaldamento Coogenerazione Valcamonica Valtellina Valchiavenna S.p.a. (t.c.v.v.v. Spa)
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Settore |
Produzione e distribuzione di energia termica ed elettrica
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Sito web |
http://www.teleriscaldamento.valtline.it |
Attivita dell'impresa |
Nel corrente anno è stato aggiunto all’impianto di teleriscaldamento nel Comune di Tirano anche un impianto, sempre a biomassa, primo in Italia, per la produzione congiunta “COOGENERAZIONE” sia di energia termica sia di energia elettrica ottimizzando così l’utilizzo delle biomasse impiegate.
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Certificazioni |
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Forme di controllo della gestione |
Le emissioni rispettano quindi le più severe normative ambientali ed i fumi sono continuamente monitorati in continuo sull’emissione di CO, CO2 ,Nox, SO2.
I sottoprodotti dell’intero ciclo produttivo sono:
· ceneri
· fanghi organici
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Certificazioni del prodotto |
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Informazioni sull'innovazione: |
Titolo |
Impianto di coogenerazione (produzione congiunta di energia termica ed energia elettrica con utilizzo di biomasse vegetali)
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Presentazione dell'innovazione |
L’innovazione riscopre l’utilizzo del legname nella sua forma meno pregiata (scarti) come combustibile rinnovabile per la produzione di energia termica ed ottimizza l’utilizzo dello stesso sfruttando i vantaggi propri di tutte le reti di teleriscaldamento con l’aggiunta ora anche della produzione dell’energia elettrica,
L’impianto installato (caldaia da 8 MW) produrrà una potenza termica di circa 20 MW ed una potenza elettrica di 1,1 MW con una produzione di energia elettrica di circa 8.500.000 Kwh/annui.
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Progettista |
Ing. Alessandro Brè - Ing. Piergiacomo Giuppani – Ing. Del Simone Benedetto
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Innovazione di |
processo
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Tema |
energia
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Descrizione dell'innovazione |
Impianto di Teleriscaldamento
Si ricorda in breve che l’impianto è nato con l’obiettivo principale di servire gli utenti abbattendo i costi di riscaldamento migliorando nel contempo la qualità dell’aria andandosi a sostituire alle tradizionali caldaie a gasolio o ad olio combustibile.
Il funzionamento delle centrali è totalmente automatico e permette ad un singolo operatore di tenere sotto controllo due impianti localizzati a circa 20km l’uno dall’altro, con l’unico vincolo di caricare periodicamente un silos con il combustibile.
Come unico dato di comando della caldaia si utilizza la temperatura dell’acqua richiesta per la gestione della rete di teleriscaldamento, determinata in automatico, ed una volta fissato tale parametro la caldaia si regola in modo autonomo stabilendo il dosaggio del combustibile e modificando poi le portate di aria di ventilazione per ottimizzare il processo di combustione. Oltretutto la tecnologia raggiunta dalle caldaie a biomassa installate permette di raggiungere elevati rendimenti (stimabili sull’80% medio stagionale); da ultimo, un particolare scambiatore di calore acqua/fumo permette di recuperare il calore latente del fumo in uscita dalle caldaie portandolo a condensazione e realizzando in tal modo il duplice risultato di innalzare ulteriormente il rendimento del sistema ed evitare il pennacchio al camino di scarico abbassando la temperatura dei fumi in uscita sino a circa 40°.
Impianto di coogenerazione elettrica
L'impianto di produzione a regime sarà costituito dai generatori di seguito indicati:
Il rendimento energetico globale dell'impianto, come valore medio annuo sarà quindi almeno dell'80%.
Lo schema di centrale prevede la divisione in due circuiti, circuito caldaie (generatori 1-2-4) e circuito rete; la separazione tra i due circuiti, necessaria per il diverso campo di pressioni sui due circuiti e per quanto prevede I'ISPESL, è realizzata mediante N°2 scambiatori di calore della potenza nominale di 8000kW/cadauno.
L’inserimento della caldaia ad olio diatermico implica la creazione di un terzo circuito di centrale ad olio che si interfaccia sulla parte di impianto esistente permettendo di trasmettere il calore alla rete di teleriscaldamento attraverso uno scambiatore olio-acqua della potenza nominale di 9300kW, oppure al gruppo di coogenerazione a ciclo Rankine per effettuare la generazione elettrica e sfruttare il calore latente di condensazione del fluido trasferendolo ancora all’acqua della rete di teleriscaldamento.
Le caldaie funzionanti a biomassa sono del tipo a tubi d'acqua con griglia di combustione a più stadi separati ed a velocità differenziata regolata in base ai parametri di combustione ed ai valori rilevati in continuo dai sensori.
Il sistema automatico di alimentazione delle caldaie, costituito da spintori idraulici, è comandato dalle logiche di caldaia e provvede ad inviare il combustibile dalla zona esterna, baia di caricamento, sino alle tramogge di alimentazione del singolo generatore.
Tutti i sistemi principali ed ausiliari di caldaia sono costantemente monitorati sullo stato di funzionamento ed un eventuale malfunzionamento viene segnalato dalle logiche di caldaia all’operatore addetto.
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Data della prima realizzazione |
giugno 2003
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Benefici ambientali |
si ritiene che la cogenerazione (produzione di calore ed energia elettrica) sia il modo migliore di utilizzare appieno le biomasse vegetali provenienti nel nostro caso sia da sottoprodotti di segheria ma anche da materiale di esbosco proveniente dalal cura e dalla manutenzione dei boschi della Valtellina.
si sta infatti recuperando materiale boschivo proveniente sia dalla manutenzione dei boschi sia dal recupero del legname dei boschi bruciati negli anni passati
Altri benefici ambientali |
Sì |
No |
Minor consumo energie non rinnovabili |
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Diminuzione scarichi inquinanti |
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Riduzione rifiuti prodotti |
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Ricorso energie rinnovabili |
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Minor consumo materie prime |
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Ricorso a risorse locali |
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Miglior uso infrastrutture esistenti |
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Minor ricorso a trasporto e logistica |
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Valutazione dell'impatto dell'innovazione sul sistema |
In una realtà come quella nella quale è stata introdotta, l’innovazione ha senza dubbio avuto notevoli ricadute positive dal punto di vista ambientale in quanto si sono sostituite tutte quelle forme di riscaldamento ad alto livello inquinante (come l’olio combustibile) e tutte quelle forme di riscaldamento individuali non controllabili con una forma di riscaldamento pulita, controllata ed addirittura più conveniente per l’utente finale.
Inoltre con la produzione di energia elettrica, come già detto, si ottimizza l’utilizzazione delle biomasse, risorsa certamente rinnovabile ma non infinita.
Ricadute ambientali positive si sono anche ottenute offrendo ad agricoltori e privati la possibilità di “smaltire” attraverso gli impianti tutte le ramaglie derivate dalla manutenzione dei propri terreni, altrimenti destinate ad incenerimento in loco con notevole rischio incendio.
In perfetta sintonia con la posizione FIPER si ribadisce come in primo luogo non si debbano sprecare le biomasse.
Un impianto di sola produzione elettrica alimentato a biomasse ha, nella migliore delle ipotesi, la metà di quello che oggi si può ottenere per produrre energia elettrica con il gas naturale e con dispersione in atmosfera di tutto il calore prodotto.
La produzione di energia elettrica con biomasse ha una validità solo se il calore generato è utilizzato e non dissipato e ciò è appunto possibile con impianti cogenerativi, come in questo caso, ove il calore utilizzato sia da guida anche per la produzione di energia elettrica.
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Altri attori sociali coinvolti per la promozione e lo sviluppo dell'innovazione |
Comuni – Comunità Montane – Consorzi Forestali.
Particolare attenzione a questa prima iniziativa ITALIANA è prestata dal GRTN che ha già accolto in data 12 Maggio 2003 la nostra richiesta di qualificazione ’IAFR’ (Impianto Alimentato a Fonti Rinnovabili)per il progetto dell’impianto termoelettrico a biomasse.
Anche l’ENEA sta seguendo attentamente quanto da noi realizzato.
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Politiche di comunicazione ambientale e sociale adottate |
Comunicati stampa – Sito Internet – Organizzazione di manifestazioni (es. “Festa dell’Albero”)
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