|
Hydroplus Company
RIVER FUSEGATE
|
Informazioni sul candidato
|
Ragione sociale
|
Hydroplus Company
|
Settore
|
Idraulica e risorse Idriche
|
Riferimento
|
Avenue Jules Quentin 57, 92003 Nanterre, France ; Piazza
Leonardo da Vinci 32, 20133 Milano, Italia
|
Sito web
|
www.hydroplus.com
|
Attività
|
Hydroplus Company, filiale del gruppo Vinci con sede a
Parigi, è depositaria della tecnologia Fusegate, brevettata nel 1989
da F.Lemperiere.
Questa innovativa tecnologia è applicata nell'ambito della gestione
delle risorse idriche e della difesa del suolo, offrendo un'alternativa a
basso impatto ambientale alle tradizionali paratoie elettro-meccaniche.
L'utilizzo di risorse rinnovabili, l'assenza di fonti energetiche esterne e
il ricorso a materiali locali sono i punti di forza del suo principio di
funzionamento.
Le due applicazioni principali riguardano le dighe e la gestione
d'emergenza dei corsi d'acqua durante le piene.
L'applicazione alle dighe ha lo scopo di aumentare il volume invasabile
(quindi la risorsa disponibile a fini idropotabili, irrigui ed energetici),
e nello stesso tempo la sicurezza dello sbarramento (aumentando la
capacità di sfioro dello sfioratore di superficie) e la sua
capacità di difesa degli abitati di valle dal rischio alluvionale.
L'applicazione "flood management" migliora il controllo delle piene
fluviali, minimizzando le aree di territorio destinate all'asservimento
idraulico, e diminuendo la frequenza con cui le aree di espansione vengono
allagate, con indubbi vantaggi di fruizione in termini ecologici, agricoli e
ricreativi. La tecnologia Fusegate è consolidata e operativa in 38
dighe nel mondo, mentre l'applicazione fluviale è frutto di una
cooperazione triennale con il Dipartimento di Ingegneria Idraulica,
Ambientale e del Rivelamento del Politecnico di Milano.
|
Certificazioni candidato
|
Nessuna
|
Controllo gestione
|
Nessuna
|
Certificazioni prodotto
|
Nessuna
|
|
Informazioni sull'innovazione
|
Titolo dell'innovazione
|
RIVER FUSEGATE
|
Presentazione dell'innovazione
|
L'innovazione proposta si colloca nel contesto della gestione
integrata delle piene fluviali.
Le conseguenze sull'ambiente e sulla popolazione locale delle inondazioni
fluviali sono tali che la gestione delle piene costituisce spesso un
importante e strategico interesse politico. Le somme allocate dalle
autoritá pubbliche per evitare gli effetti dello straripamento dei
fiumi si quantificano ogni anno in miliardi di euro a scala europea. Solo i
danni dell'alluvione piemontese del 2000 ammontano, per esempio, a 4,5
miliardi di euro. In questi ultimi anni le Autorità di bacino italine
si stanno adoperando al fine di pianificare la protezione idraulica dei
bacini idrografici del nostro paese. Nello stesso tempo, tali misure vengono
integrate con gli strumenti della protezione civile.
Dopo aver privilegiato il « controllo delle piene » con interventi
strutturali, le linee di ricerca sono orientate ormai verso la « gestione
integrata delle piene » grazie alla creazione, lungo i corsi d'acqua, di
casse di espansione temporanea e la loro gestione nel quadro dei sistemi di
allarme e le misure di protezione civile. La loro funzione è quella
di trattenere temporaneamente una quota parte dell'onda di piena, attuandone
la ripidità e, quindi, i suoi effetti sugli abitati di valle. Il loro
dimensionamento viene condotto a partire dalla capacità effettiva
degli argini vallivi a contenere il transito della piena senza dar luogo a
esondazioni.
L'efficienza e l'efficacia di questi manufatti è governata in modo
rilevante dalla tipologia degli organi di alimentazione (in quanto gli
organi di scarico hanno solo conseguenze nello svuotamento della cassa dopo
l'evento di piena e, quindi, non sono di importanza cruciale). La tecnologia
adottata per gli organi di alimentazione delle casse diventa un punto
critico tanto minore è l'estensione del bacino idrografico. Per gli
affluenti del fiume Arno, come in molti altri corsi d'acqua italiani, i
tempi di risposta del sistema idrologico alle sollecitazioni dei nubifragi
sono assai modesti, dell'ordine delle ore. Risulta quindi essenziale un
corretto innesco del sistema di laminazione ai fini della sua efficacia.
In questi casi l'uso di paratoie automatiche regolate da organi
elettromeccanici, sebbene possa garantire un elevata efficienza di
laminazione, presenta sia problemi di affidabilità sia limiti dal
punto di vista di inserimento ambientale. I limiti di affidabilità
sono legati alla sicurezza dell'innesco che avviene, di norma, soltanto ogni
20 o 30 anni. Organi meccanici sono quindi suscettibili di malfunzionamento
quando sollecitati con tale rarità. Inoltre, la presenza di eventuali
materiali flottanti, che spesso si accompagnano alle piene nei corsi
d'acqua, può provocare malfunzionamenti altamente pericilosi. Sotto
l'aspetto ambientale, l'inserimento paesaggistico di queste strutture
è spesso problematico e crea una cesura nell'ecosistema fluviale.
Infine, in costo di investimento iniziale è assai cospicuo, ma
soprattutto va previsto un elevato onere di manutenzione. Dall'esperienza
degli sfioratori delle dighe, è provato come il rischio di
malfunzionamento di questo tipo di paratoie si manifesti soprattutto in
condizioni critiche (nubifragio, black-out, elevato carico di sedimenti e di
materiale flottante trasportato dall'acqua, etc..).
Per contro, queste sono proprio le condizioni in cui l'efficacia del
funzionamento deve essere garantita per la salvaguardia del territorio.
D'altra parte i classici sfioratori a soglia fissa, che garantiscono una
perfetta affidabilità in quanto strutture statiche, garantiscono una
bassa efficienza di laminazione. La frequenza di allagamento di una cassa
è quindi molto alta, e così il volume da invasare. Nella
gestione delle piene non si puo' generalmente consentire che tutte le aree
destinate a laminazione siano inondate ogni anno o più volte l'anno,
sia per i danni ambientali diretti e indiretti, sia per i modesti risultati
di laminazione.
Un dispositivo che unisca l'affidabilitá e l'economicitá di
uno sfioratore laterale a soglia libera con l'efficienza di una soglia
dotata di paratoie automatiche è quindi di grande interesse pratico.
L'attuale ricerca idraulica e ambientale mira dunque allo sviluppo di
nuove tecnologie di sfioratori aventi un'affidabile regolazione, solo
governata dalle forze di gravità e di pressione e, quindi,
indipendenti da fonti energetiche esterne. Inoltre, l'innesco automatico
rende il sistema meno vulnerabile agli errori umani di esercizio.
Per ottenere questi obiettivi, sono stati necessari tre anni di
collaborazione con il DIIAR del Politecnico di Milano. Su questo progetto
sono state sviluppate tesi di laurea, con lo sviluppo di modelli fisici e
numerici, i cui risultati sono pubbilcati in 4 articoli su riviste
scentifiche internazionali.
|
Progettista
|
Prof. Ing. Renzo Rosso, Ing. Sylvain Chevalier, Ing. Maria
Cristina Rulli, Ing. Mauro Beretta
|
Innovazione di
|
prodotto
|
Descrizione dell'innovazione
|
L'obbiettivo dell'innovazione è quello di fornire una
alternativa, eco-compatibile ed efficiente, nell'ambito della gestione del
territorio e della protezione civile dalle piene fluviali.
L'assenza di consumi energetici, la semplicità e
l'affidabilità del principio di funzionamento, l'alto livello di
studio scientifico e di engineering che hanno portato alla sua concezione e
progettazione sono i punti di forza di questo dispositivo.
La tecnologia Hydroplus Fusegate, gia' largamente utilizzata per gli
organi di scarico delle dighe, viene trasferita e riadattata al controllo
della piene, in particolare viene sviluppato il potenziale dell'applicazione
per l'alimentazione delle casse di espansione in derivazione. Quest'ultime
sono moduli di argini artificiali, essenzialmente costituiti da una
scheletro di cemento armato ricoperta da terreno di riporto che viene
inerbito e fissato con geogriglie alla struttura stessa. Per ognuno dei
moduli, l'equilibrio alla rotazione è governato dal peso proprio,
dalla pressione dell'acqua e dalla sottospinta che si genera nella
sottostante camera di pressione.
Essi vengono semplicemente appoggiati sullo sfioratore a soglia fissa,
formando un innalzamento dell'argine a tenuta che aumenta il tempo di
ritorno di allagamento della cassa. In occasione di piene moderate, il
livello idrico nell'alveo supera in modo non rilevante la quota dei
fusegate, permettendo alla corrente di sfiorare al di sopra di essi. Quando
la portata raggiunge il valore critico di progetto, valutato sulla base di
un fissato tempo di ritorno, i fusegate "fondono" progressivamente, rendendo
così possibile la riduzione della portata al valore massimo
consentito a valle. La "fusione" del singolo elemento avviene mediante
rotazione dello stesso attorno ad un perno posto a ridosso dell'appoggio
lato cassa di espansione, sotto la duplice azione ribaltante dell'acqua. Lo
smaltimento della portata in eccesso è reso possibile dalla presenza
di pozzi che collegano l'alveo con la "camera in pressione" del singolo
fusegate, ricavata all'interno della sua base di appoggio. L'elevazione del
pozzo è legata all'altezza di fusione voluta, pertanto, quando il
livello idrico nell'alveo raggiunge il livello di fusione previsto, la
camera di pressione si riempie di acqua tramite il pozzo. Il fusegate
è dimensionato in modo che la forza supplementare dovuta alla
pressione dell'acqua alla base del fusegate sposti l'equilibrio dalla zona
di stabilità a quella di instabilità, determinando il
ribaltamento dell'elemento. Ogni fusegate ha un diverso settaggio del
livello di fusione, consentendo un uso flessibile ed efficiente dell'intero
sfioratore.
Questo sviluppo del metodo Hydroplus porta a un'innovazione significativa
sul piano tecnico e gestionale, con importanti vantaggi ambientali ed
economici diretti e indiretti.
L'innovazione consiste, da una parte, nell'utilizzo del metodo Hydroplus
per la gestione delle piene dei grandi fiumi sulla base delle direttive
dettate dalle amministrazioni di controllo, e dall'altra nello studiare la
stabilitá strutturale, l'inserimento ambientale e il processo
idraulico conseguente a questa applicazione.
É stato dimostrato che, per una data piena, l'utilizzo del sistema
Hydroplus permette di ridurre significativamente la taglia e la frequenza di
utilizzazione della cassa di espansione. Questo porta a una diminuzione
delle aree inondabili da vincolare e ad una migliore fruizione delle stesse
come aree di interesse ecologico, agricolo, ricreativo. Nello stesso tempo,
si ottengono importanti economie in materia di esproprio e/o indennizzo.
Inoltre, si rende possibile l'applicazione della laminazione forzata anche a
casi in cui questa non avrebbe apparentemente efficacia. Infine, dal punto
di vista della realizzazione delle opere, la dimensione della soglia
sfiorante puo essere ridotta.
L'applicazione di questo innovativo sistema di sfioratore laterale per
casse di espansione in derivazione comporta, a pari rapporto di laminazione,
un notevole miglioramento dell'uso del volume a disposizione e un
significativo aumento del suo tempo minimo di allagamento, senza ledere la
sicurezza e l'affidabilità dell'intervento né, tanto meno,
gravando sull'onere di manutenzione, aspetti cruciali nella valutazione
dell'efficacia della funzione di protezione civile.
Lo studio scentifico di concezione di questo innovativo prodotto è
stato caratterizzato da tre fasi: una modellizzazione matematica, necessaria
per il progetto e la verifica del dispositivo, ed una approfondita
modellizzazione fisica, atta a sperimentare, tarare e validare l'approccio
teorico.
Modellizzazione matematica : processo idraulico
L'approccio teorico al processo idraulico è di fondamentale
importanza per la progettazione di uno sfioratore laterale dotato di
Fusegates. L'analisi condotta ha permesso la realizzazione di un modello in
grado di calcolare, in condizioni di moto vario, i livelli idrici nelle
sezioni corrispondenti all'intera lunghezza dello sfioratore durante lo
svolgersi del fenomeno di piena. Il programma permette inoltre il calcolo
degli idrogrammi in uscita, dei corrispondenti volumi sfiorati nella cassa e
dei parametri di efficienza dello sfioratore. L'elaborazione poggia su un
metodo implicito alle differenze finite per la discretizzazione delle
equazioni di De Saint Venant per correnti a pelo libero su una griglia
spazio-temporale.
Modellizzazione matematica : stabilità meccanica
La modellazione della stabilità del singolo fusegate ha lo scopo di
determinarne il dimensionamento. Ciò è ottenuto calcolando,
per ogni livello idrico, le forze agenti su di esso, dovute sia al peso
proprio che alle pressioni dell'acqua. Le principali forze coinvolte nella
stabilità sono dovute al peso della vena fluida sulla cresta
dell'elemento ed ai flussi idrici ai flussi in ingresso e in uscita dalla
camera di pressione.
Seguendo una filosofia progettuale volta a massimizzarne
l'affidabilità, il modello inoltre calcola il comportamento del
fusegate in condizioni critiche (pozzo bloccato, dreno di valle bloccato,
massima pressione di monte con fusegate inclinato) simulando il
comportamento statico in un vasto range di sicurezza.
Modellizzazione sperimentale del processo idraulico
Due test sperimentali sono stati realizzati nell'intento di riprodurre in
scala ridotta l'attenuazione di un'onda di piena mediante sfioratore
laterale dotato di Fusegates. Il dimensionamento dell'intero apparato
è stato raggiunto in seguito ad un'attenta e accurata analisi, volta
alla ricerca di una scala geometrica opportuna. Il fattore di riduzione per
le lunghezze è risultato compatibile sia con le esigenze del test che
con la necessità di costruire un modello fisico in similitudine di
Froude, adatta nel caso in cui il moto del fluido si configuri come
assolutamente turbolento sia nel prototipo che nel modello, rendendo
trascurabile la viscosità dinamica dell'acqua.
Le sperimentazioni si concentrano sia sul funzionamento del singolo
elemento, sia sull'effetto di attenuazione dell'onda di piena. L'obiettivo
del test consiste nell'analisi del comportamento idraulico di diverse
configurazioni di sfioratore laterale, nell'ottica di definire un ventaglio
di prestazioni ottimali in termini di efficienza. La campagna di simulazioni
prevede diverse geometrie di soglie libere, diverse configurazioni
progettuali dei pozzi e diverso ordine di salto degli elementi fusibili. Le
misurazioni vengono rilevate mediante un sistema di acquisizione dati
real-time in grado di registrare le altezze d'acqua nel canale e nei
misuratori di portata grazie all'impiego di trasduttori di pressione.
Un primo progetto, Dongfeng Lake, è recentemente realizzato in Cina
sul fiume Huaihi.
Sono in corso progetti, in studio preliminare, nei seguenti paesi:
- Italia, nell'ambito del piano di bacino del fiume Arno.
- Francia, nell'ambito della piano di valorizzazione naturalistica della
valle della Loira.
- Stati Uniti, nel piano di controllo delle piene del fiume Skagit, presso
Seattle (Washington State).
|
Data della prima realizzazione
|
Progetto pilota: Dongfeng Lake, Cina.
|
Benefici ambientali
|
|
|
Altri benefici ambientali
|
Sì
|
No
|
Minor consumo di energia non rinnovabile
|
|
|
Ricorso a energie rinnovabili
|
|
|
Minor consumo di materie prime non rinnovabili
|
|
|
Ricorso, valorizzazione, rigenerazione di risorse locali
|
|
|
Migliore utilizzo di infrastrutture esistenti
|
|
|
Minor ricorso al trasporto/riorganizzazione logistica
|
|
|
Riduzione, in quantità e pericolosità,
dei rifiuti prodotti
|
|
|
Diminuzione di scarichi inquinanti nell'ambiente
|
|
|
|
Valutazione dell'impatto dell'innovazione sul sistema
|
Vista l'ampiezza del problema alluvionale in Italia,
l'innovazione dei River Fusegate può consentire un aumento della
sicurezza idrologica a parità di investimento.
|
Altri attori sociali coinvolti per la promozione e lo
sviluppo dell'innovazione
|
L'Autorità di Bacino del Fiume Arno è
promotrice del progetto pilota nel bacino del fiume Ombrone, in provincia di
Prato.
|
Politiche di comunicazione ambientale e sociale adottate
|
Il Politecnico di Milano ha storicamente svolto un'azione
pionieristica nel settore delle scienze e delle tecnologie per l'ambiente,
sviluppando un ampio e articolato spettro di ricerche atte a migliorare la
conoscenza dell'ambiente naturale e antropizzato e a innovare le tecnologie
di prevenzione, protezione, risanamento, pianificazione e gestione
ambientale
Hydroplus assicura la promozione del suo sistema attraverso una politica
di comunicazione diversificata (articoli, congressi, conferenze.) e numerose
cooperazioni internazionali (università, centri di ricerca). La
partecipazioni a premi dell'innovazione internazionali, riguardo a temi di
carattere ambientale e di sviluppo sostenibile, contribuisce ad una migliore
diffusione delle possibilità offerte dal sistema.
|
|
|