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Edison Energie Speciali S.p.A.
Proposta di una metodologia innovativa per la valutazione dell'intrusione visiva di impianti eolici
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Informazioni sul candidato
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Ragione sociale
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Edison Energie Speciali S.p.A.
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Settore
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Riferimento
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Edison Energie Speciali S.p.A. - Via Paolo Nanni Costa 30 - 40133 Bologna
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Sito web
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Attività
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Edison Energie Speciali (EDENS) produce energia elettrica da fonte rinnovabile impiegando le tecnologie più avanzate, nel massimo rispetto per l'ambiente.
Principalmente la produzione avviene da fonte eolica, ma in prospettiva la società svilupperà ulteriori iniziative in altre tecnologie "pulite" quali la minicogenerazione, le biomasse e il fotovoltaico.
EDENS sta inoltre valutando la possibilità di utilizzare, come ulteriore sviluppo della fonte eolica, gli impianti off-shore, ovvero realizzati in mare.
La società Edison Energie Speciali S.p.A. (EDENS S.p.A.) afferisce al Settore Elettrico del Gruppo Edison ed è controllata al 100% dalla Edison S.p.A., con cui ha stipulato un contratto di servizi per la fornitura di servizi di ingegneria, approvvigionamenti, personale, amministrazione, contabilità, finanze e sistemi informativi. Tramite la società WPS S.r.l., controllata al 100%, la EDENS S.p.A. gestisce gli impianti eolici sia di proprietà sia appartenenti a società controllate o al 100% o con la partecipazione di enti locali o privati.
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Certificazioni candidato
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La EDENS nell'anno 2001 ha avviato un sistema di gestione integrato dell'ambiente (SGI) e della sicurezza per l'intera organizzazione societaria conseguendo, in data 29-Nov-2001, la certificazione ISO 14001 (relativa al sistema di gestione ambientale) e OHSAS 18001 (relativa al sistema di gestione della salute dei lavoratori e della sicurezza) per l'intera organizzazione (comprese le società controllate) in tutte le sue fasi di attività, ovvero studio, progettazione, realizzazione, esercizio e dismissione di impianti eolici.
E' inoltre in atto la preparazione della Dichiarazione Ambientale, la quale è alla base dell'iter per il conseguimento della certificazione EMAS (Environmental Management Audit Scheme), che rappresenta l'eccellenza nel campo ambientale.
Gli obiettivi perseguibili attraverso l'adesione volontaria al regolamento EMAS sono:
* Aumentare la trasparenza dei processi
* Migliorare la gestione delle risorse
* Prendere coscienza del proprio impatto ambientale
* Migliorare costantemente l'efficienza ambientale
* Comunicare al pubblico gli impegni assunti
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Controllo gestione
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La EDENS S.p.A. considera i fattori ambiente e sicurezza come opportunità di crescita e come valore aggiunto alle sue attività e percepisce il rispetto verso l'ambiente, la salute e la sicurezza come un impegno "etico" nei confronti dalle comunità locali.
Il Sistema di Gestione Integrato (SGI) è quella parte del sistema di gestione della Società che comprende la struttura organizzativa, le procedure, i processi e le risorse per elaborare, mettere in atto, riesaminare e mantenere attiva la politica ambientale e della sicurezza. L'SGI è costituito da un Manuale, da Procedure e Istruzioni e da Documenti di Registrazione. Infatti la sistematicità e l'omogeneità degli interventi e delle attività che hanno un impatto sull'ambiente e/o sulla sicurezza possono essere garantite solo dalla presenza di un corpo di regole e procedimenti stabiliti a priori (Manuale, Procedure e Istruzioni) e dall'uso sistematico dei rapporti che dimostrano che le regole stabilite sono state rispettate e con quali risultati (Documenti di Registrazione).
Per l'anno 2002 la EDENS ha deciso di fare un ulteriore passo avanti attraverso l'adesione volontaria al Regolamento EMAS per l'intera organizzazione nella convinzione che l'adozione di tale regolamento, oltre a portare un significativo contributo alla protezione ambientale, costituisca un'occasione di miglioramento e di crescita all'interno dei propri siti produttivi.
La Dichiarazione Ambientale per l'organizzazione di EDENS rappresenta un ulteriore stimolo per migliorare i rapporti con il territorio e per tendere al miglioramento continuo nella gestione delle tematiche ambientali, in piena sintonia con la politica del Gruppo Edison.
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Certificazioni prodotto
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La Edison Energie Speciali S.p.A. ha conseguito la certificazione per tutta l'organizzazione, comprensiva di tutte le fase di attività (studio, progettazione, realizzazione, esercizio e dismissione di impianti eolici) e quindi anche della produzione di energia eolica (prodotto commercializzato dalla EDENS).
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Informazioni sull'innovazione
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Titolo dell'innovazione
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Proposta di una metodologia innovativa per la valutazione dell'intrusione visiva di impianti eolici
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Presentazione dell'innovazione
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1. Inquadramento generale
L'effetto serra è considerato uno dei maggiori problemi ambientali a livello mondiale: la comunità internazionale si è mobilitata per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica con la compilazione del protocollo di Kyoto, contenente i limiti ammissibili per le diverse nazioni e le linee guida per poterli raggiungere in tempi accettabili.
Le fonti rinnovabili sono tra le principali protagoniste nella rosa delle diverse soluzioni da attuare per uno sviluppo sostenibile: è in questo contesto che va presentata l'energia eolica, la quale oggigiorno risulta la fonte rinnovabile più matura dal punto di vista tecnologico ed economico.
2. La politica ambientale di EDENS
La Edison Energie Speciali è attualmente il secondo produttore di energia eolica in Italia, e non si accontenta semplicemente dell'impegno in un settore all'avanguardia per il rispetto dell'ambiente, ma si pone degli obbiettivi ancora più rigidi per il conseguimento dell'eccellenza ambientale.
E' da questa politica che nascono dei modelli e delle procedure interne per limitare al massimo gli impatti ambientali, ad esempio:
* per limitare l'impatto acustico, Edens privilegia la scelta di aerogeneratori che non utilizzano più il moltiplicatore di giri (che, come tutti i componenti meccanici, generava rumore), e che montano pale con profili innovativi per ridurre al minimo il fruscio aerodinamico;
* i cavi per il trasporto dell'energia vengono interrati ad oltre un metro di profondità e disposti "a treccia" in modo da abbattere quasi completamente l'emissione elettromagnetica; inoltre, questa soluzione è ottimale anche per l'impatto visivo in quanto non si aggiungono linee aeree con la realizzazione dell'impianto;
* per l'impatto visivo, vengono montati aerogeneratori con torre tubolare, indubbiamente migliori dal punto di vista estetico rispetto al traliccio;
* dopo la fase di cantiere, segue una fase di riqualificazione costituita dal riassetto della rete delle strade di arroccamento (con eventuali bonifiche e schermature) e dall'inerbimento e dalla rivegetazione delle aeree interessate dalla costruzione vera e propria dell'impianto.
Per quel che concerne in particolare l'intrusione visiva vengono da sempre cercate le soluzioni meno impattanti, e spesso ci si è ritrovati di fronte ad opinioni contrastanti e a direttive che si limitavano a fornire indicazioni generali poco significative in fase progettuale ("l'impianto deve creare il minor problema visivo possibile").
3. Obbiettivi dell'innovazione
E' proprio per ovviare a questa aleatorietà indefinita che si è studiato un modello per la valutazione dell'intrusione visiva, basato sui risultati di una ricerca bibliografica (comprendente un ampio numero di articoli e di atti di conferenze) molto approfondita e sull'esperienza acquisita nel tempo.
Una delle maggiori difficoltà riscontrate è stata quella di identificare il giusto equilibrio relativo alla precisione di dettaglio, che non poteva essere eccessiva altrimenti avrebbe complicato inutilmente l'applicabilità del modello (senza tuttavia avere un reale incremento di validità a causa della soggettività di alcuni parametri), e allo stesso tempo non doveva essere troppo semplice per non banalizzare i risultati: per queste ragioni si è scelta una struttura a diagramma, completata dagli eventuali studi complementari (come, ad esempio, il fotomontaggio).
Date le loro dimensioni gli aerogeneratori non possono essere nascosti, per cui, se si accetta il loro utilizzo per ottenere energia pulita, bisogna in qualche modo accettare anche la loro presenza: molto però si può fare per rendere tale presenza accettabile e anche gradevole.
A parte generici suggerimenti verso il rispetto dell'armonia e dell'ordine nella progettazione delle turbine e del loro layout, in combinazione con opportune colorazioni opache e non sgargianti degli aerogeneratori stessi, non pare che al momento ci siano regole precise per rendere gli impianti esteticamente gradevoli (cosa che, almeno in parte, rimarrà comunque soggettiva); ancora meno si può fare per la determinazione della qualità e del valore intrinseco del paesaggio in cui si andranno ad inserire le turbine.
Il risultato finale nasce quindi da un'integrazione di questi due aspetti, ovvero l'impianto più "bello" sarà quello che meglio si armonizza (come forme, disposizione e colore) con le caratteristiche dell'ambiente circostante.
Il diagramma che presentiamo, quindi, si propone solo come una possibile linea guida per una quantificazione il più oggettiva possibile della visibilità delle turbine, in modo che le aziende costruttrici di impianti da una parte e le autorità competenti dall'altra, abbiano a disposizione buona parte degli elementi per fare le proprie valutazioni con un criterio logico: il diagramma resta quindi "aperto", ovvero disponibile a modifiche ed integrazioni sia nella procedura, che nella scelta dei parametri e dei pesi.
Riguardo a questi ultimi, si vuole precisare che quelli proposti sono quelli che sono sembrati poter essere più significativi per la valutazione relativa al nostro caso studio, in quanto ogni contesto necessita di una scelta dei pesi effettuata "ad hoc": chiaramente solo un approfondimento mirato e soprattutto l'esperienza consentiranno di tarare e stabilire dei riferimenti più precisi.
Infine si ricorda l'importanza, nella decisione finale, di considerare il risultato ottenuto insieme a tutti gli altri elementi di valutazione, poiché l'impatto visivo risulta essere solo un tassello nella complessa rosa dello sviluppo di un impianto eolico.
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Progettista
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Ing. Corrado Bacco
Pietro Filippi (laureando in ingegneria meccanica)
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Innovazione di
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Processo
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Descrizione dell'innovazione
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La struttura
Il diagramma si sviluppa attraverso le seguenti fasi:
* una di impostazione preliminare, nella quale si compie un'ipotesi di impianto tenendo conto dei criteri estetici di buon progetto;
* una di valutazione della visibilità, attraverso parametri il più possibile oggettivi opportunamente pesati1 in base alla distanza e a seconda del contesto;
* infine un'ultima di considerazioni e modifiche dell'impianto, nella quale si vanno a confrontare i risultati ottenuti nella seconda fase con valori (o gamme di valori) di riferimento2 ed eventualmente si provvede ad apportare delle modifiche (al layout o al territorio) per ridurre ulteriormente la visibilità dell'impianto (ad es. opere di riforestazione potrebbero occultare l'impianto da alcuni punti critici).
Un diagramma "aperto"
Il diagramma che presentiamo vuole essere un diagramma "aperto", ovvero disponibile ad adattamenti, sia nella procedura, che nella scelta dei parametri e dei pesi.
Riguardo a questi ultimi, in particolare si vuole sottolineare che quelli proposti sono quelli a nostro avviso più significativi per il nostro caso studio, ma possono rimanere validi anche per altre valutazioni in contesti simili. Chiaramente solo studi più approfonditi e l'esperienza potranno dare indicazioni più precise e range di valori meglio definiti.
La componente soggettiva
Nella stesura del diagramma si sono voluti mantenere, per quanto possibile, tutti gli elementi soggettivi al di fuori della procedura principale, lasciandoli concentrati per lo più nei cosiddetti "valori di riferimento", che dovranno in qualche modo tener conto del "valore" del paesaggio (l'elemento utilizzato meno oggettivo è forse il peso Wij da attribuire all'i-esimo parametro Pi, ma che, almeno teoricamente, potrebbe comunque essere in qualche modo "tarato" indagando quanto l'i-esimo Pi influisca su impianti già esistenti).
La visibilità è infatti un concetto che prescinde dall'estetica e da un qualunque giudizio morale o filosofico, e si ritiene quindi poter essere valutata abbastanza oggettivamente; da qui il motivo di tenerla separata dagli elementi soggettivi nel calcolo della stessa.
Il valore di visibilità ottenuto andrà poi a costituire uno degli elementi da considerare per un giudizio complessivo dell'impianto.
"Concentrare" per quanto possibile gli elementi soggettivi nei valori di riferimento (ovvero nella classificazione dei tipi di paesaggio e del loro intrinseco valore) rischia di complicare in parte il lavoro e suscitare motivi di discussione, ma d'altra parte è un modo per circoscrivere il problema principalmente in un punto solo, senza mettere in discussione la procedura generale.
Osservazione: il fatto che il diagramma (per un impianto ancora da realizzare) cominci proprio col considerare un elemento soggettivo, l'estetica, non contraddice quanto detto sopra: ciò vuole solo ricordare di progettare fin da subito nel miglior modo possibile, per affrontare il problema dell'impatto visivo "partendo col piede giusto".
Il diagramma e il caso studio
Nella pagina successiva presentiamo il diagramma completo in tutta la sua struttura; in quelle seguenti invece lo "spezziamo" in blocchi per spiegare in dettaglio ogni passaggio e illustrare i diversi allegati.
Come esempio di applicazione proponiamo un caso studio: per l'occasione abbiamo scelto l'impianto da noi realizzato in Abruzzo nei comuni di Castiglione Messer Marino, Schiavi d'Abruzzo, Monteferrante, Montazzoli, Roccaspinalveti, Roio del Sangro e Fraine.
Si tratta della più grandi wind farm europea, e consta di più di 160 aerogeneratori disposti su diversi crinali nei comuni sopraelencati per una potenza totale installata di oltre 100MW; in progetto ci sarebbero ulteriori 25 macchine da installare nel comune di Castiglione Messer Marino sul crinale condiviso col comune di Schiavi d'Abruzzo.
Date le dimensioni dell'impianto, l'intrusione visiva non è trascurabile: nello specifico, analizziamo nel dettaglio l'incremento dovuto all'installazione delle ultime turbine, in modo da valutare sia uno stato di fatto sia un progetto ancora da realizzare.
N.B.: All'interno della copia cartacea: diagramma completo, blocchi esplicativi e sezioni dedicate al caso studio.
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Data della prima realizzazione
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Il modello è nato nel primo trimestre del 2002, ed è stato applicato nell'aprile '02 al primo caso studio, quello relativo all'impianto di Castiglione Messer Marino.
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Benefici ambientali
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Essendo il modello messo a punto solo di recente, non si possono riportare benefici ambientali effettivamente riscontrati, ma si possono solo ipotizzare le ricadute che può avere una regolamentazione in questo campo.
Si sottolinea nuovamente che il lavoro presentato è una proposta, ovvero ci auguriamo che venga recepito come una piattaforma sulla quale sviluppare una metodologia comune che possa essere ufficializzata per non ritrovarsi più di fronte a scempi paesaggistici dovuti a indicazioni non sufficientemente chiare e rigorose.
Nello specifico, i benefici ambientali prevedibili sono:
* essendo la posta in gioco lo sviluppo e il recepimento della principale tra le fonti rinnovabili, un incremento del know how tecnico per ridurre gli impatti e un maggior favore dell'opinione pubblica risulterebbero una spinta consistente (o quanto meno non un ostacolo) nella diffusione di questa tecnologia, riducendo così il ricorso a fonti non rinnovabili;
* le aree interessate dalla costruzione vengono coinvolte in un processo di sviluppo che valorizza le risorse locali, fornendo occupazione e impegnando servizi (come alberghi e ristoranti), rilanciando così l'economia locale spesso in crisi a causa dell'abbandono delle zone rurali a favori dei grossi centri urbani;
* nel caso dell'ampliamento di un impianto già esistente, si può anche parlare di miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti (come le strade di accesso, i cavidotti e il punto di raccolta) e di miglior ricorso al trasporto e alla riorganizzazione logistica (già approvata e approntata per il primo impianto);
* nel caso di impianti costieri e off-shore, la bibliografia analizzata (in Italia non ne sono ancora stati realizzati, quindi ci rifacciamo solo alle esperienze straniere in campo) riporta che un beneficio riscontrato sia stato quello del riferimento alla navigazione: un impianto chiaramente visibile da lontano, può risultare di aiuto tanto quanto un faro.
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Altri benefici ambientali
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Sì
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No
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Minor consumo di energia non rinnovabile
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Ricorso a energie rinnovabili
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Minor consumo di materie prime non rinnovabili
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Ricorso, valorizzazione, rigenerazione di risorse locali
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Migliore utilizzo di infrastrutture esistenti
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Minor ricorso al trasporto/riorganizzazione logistica
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Riduzione, in quantità e pericolosità,
dei rifiuti prodotti
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Diminuzione di scarichi inquinanti nell'ambiente
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Valutazione dell'impatto dell'innovazione sul sistema
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In genere gli impianti vengono realizzati in zone rurali a basso interesse turistico, dove le risorse locali sono minime e lo sviluppo è spesso in difficoltà: l'introito economico legato alla presenza di una centrale può essere significativo per il bilancio di un comune in queste condizioni, e può voler significare molto per la qualità della vita dei cittadini stessi, attraverso la realizzazione di strade, servizi o strutture sociali (come scuole, centri sportivi, parchi giochi, etc).
Inoltre ci può anche essere un beneficio turistico per la zona: infatti è successo in diversi casi che gli aerogeneratori siano diventati un attrazione per molte persone che li trovano affascinanti e gradevoli tanto da visitarli o da renderli meta di pic-nic e scampagnate, ad esempio:
* la Seabo (società municipalizzata di servizi ambientali di Bologna) aveva partecipato alla realizzazione di uno dei primi impianti a San Benedetto Val di Sambro, e successivamente l'aveva promosso con una campagna pubblicitaria sui mezzi pubblici bolognesi come un vero e proprio polo turistico (con tanto di ufficio di accoglienza e baracchini che vendevano panini e bibite!);
* a Catelnuovo di Conza, in provincia di Salerno, dopo la costruzione dell'impianto sono state messe delle panchine panoramiche proprio in direzione degli aerogeneratori (nel loro moto lento e costante, ad alcune persone risultano addirittura rilassanti);
* a Montemignaio, in Toscana, i Verdi hanno premiato il sindaco per l'impianto realizzato con un emblematico "Eolo d'oro", e questo conferimento è ancor più straordinario se si considera il fatto che la zona interessata è classificata come area SIC (Sito di Importanza Comunitaria) per la presenza di una splendida faggeta;
questi non sono che alcuni esempi di cui siamo a conoscenza visto che gli impianti protagonisti sono di nostra realizzazione, ma siamo sicuri che ogni costruttore abbia storie analoghe da raccontare su come a volte le centrali eoliche non siano solamente accettate, ma bensì apprezzate.
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Altri attori sociali coinvolti per la promozione e lo
sviluppo dell'innovazione
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L'obbiettivo principale che ci si è preposto come Edens nel presentare questo lavoro, è quello di cominciare a segnare un percorso, a nostro avviso necessario, per arrivare ad un modello risolutivo per la valutazione dell'impatto visivo di un impianto eolico.
Data anche la lunga esperienza maturata in materia, si è perfettamente consapevoli che è impossibile trovare una soluzione oggettiva indipendente, ma è necessario lavorare di concerto con le autorità e le altre associazioni impegnate in questo campo: ecco che ci presentiamo proprio ad un concorso promosso da Legambiente con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio con la nostra proposta, al fine di un vaglio ufficiale.
Purtroppo, data la fresca realizzazione di questo lavoro, non abbiamo potuto pre-coinvolgere nessun attore esterno: ci auguriamo che venga preso in considerazione anche da altre società impegnate nell'eolico in modo da poter confrontare le diverse idee o le diverse soluzioni per rendere questa tecnologia un'icona ambientale a tutto campo.
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Politiche di comunicazione ambientale e sociale adottate
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La EDENS si impegna con la redazione e relativa pubblicazione della Dichiarazione Ambientale a rendere trasparente le diverse attività che svolge divulgando al pubblico gli impegni assunti nei confronti della tutela e del rispetto ambientale.
A livello di comunicazione sociale, EDENS partecipa attivamente da diversi anni a convegni e manifestazioni nazionali, come, ad esempio, il Treno Verde di Legambiente, che in occasione di questo anno (2002) ci ha visto partecipare a Tavole Rotonde svoltesi a Firenze, Ancona e Bari.
vedere copia cartacea.
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