Prodotto/servizio:

Recupero e messa in sicurezza di macchine da refrigerazione a fine vita, già contenenti CloroFluoroCarburi (CFC)

Produttore:

FALCK AMBIENTE S.p.A.



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Nazionalità:

L'impianto, nato italiano nel '96, si è evoluto fino all'attuale livello "semi-industriale" attraverso una intensa collaborazione con aziende tedesche.

Progettista:

L'idea progettuale originale di un "trituratore a catena", proposta dal progettista sig. Gert Pohl di Aalen (D), è stata perfezionata congiuntamente con Falck Ambiente attraverso anni di continua sperimentazione e di progressive implementazioni, fino all'attuale livello di elevata efficacia ambientale.

Fonte/contatto:

GIUSEPPE BOSSO - Amministratore Delegato della società.

Indirizzo:

20099 Sesto San Giovanni (MI) - Via G. E. Falck 63

Telefono:

Ufficio 02.24333211 Portatile 0335.499457

Fax:

02.24333342

E-mail:

falckambiente@falck.it
bosso.ambiente@falck.it

Sito Web:

www.falck.it

Etichette ambientali:

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SINTESI DELL'INNOVAZIONE:

L'innovazione è caratterizzata dall'originalità della tecnologia di triturazione "a catena", alternativa e sostitutiva delle metodologie di frantumazione tradizionali a lame controrotanti e/o a martelli.
La tecnica "a catena", che tritura i frigoriferi per percussione e non per compressione e taglio, consente di ottenere un frantumato delle diverse materie originariamente componenti l'apparecchiatura, misto ma non "impastato" e quindi ben distinto nelle proprie frazioni pur inizialmente miscelate. Tale sistema ottiene anche lo sminuzzamento delle schiume fino al livello di polvere, ottenendo in tal modo la totale apertura di tutte le "celle" già contenenti il CFC espandente.
Il frantumato "non impastato" risulta meglio selezionabile nelle differenti frazioni, quindi più valorizzabile.
I risultati di efficacia ambientale dimostrati a consuntivo ci collocano oggi ai migliori livelli europei.

DESCRIZIONE DELL'INNOVAZIONE:

Ciclo completo di trattamento, comprendente l'intercettazione dei CFC frigorigeni dai circuiti e dall'olio del compressore; dei CFC espandenti dalle schiume poliuretaniche di isolamento termico; l'intercettazione delle differenti frazioni pericolose quali l'olio, gli interruttori al mercurio, le lampade al neon, i condensatori ecc; la valorizzazione della materia riciclabile quale i metalli ferrosi e non ferrosi, il vetro ecc.

Dopo aver effettuato le operazioni di pretrattamento (degasaggio circuiti di refrigerazione e depurazione dell'olio ex compressore; distacco del compressore; asportazione degli interruttori al mercurio, delle lampade al neon, dei condensatori ecc.) la carcassa ex frigorifero, intera, viene introdotta nella camera di frantumazione a tenuta d'aria dove attraverso una coppia di massicce catene innestate su di una testa ruotante a 700 - 800 giri al minuto sono "frullate", a seconda della propria consistenza, in 30 - 45 - 60 secondi.
Come risultato diretto, lo sminuzzamento porta le schiume di poliuretano fino alla polverizzazione e riduce la granulometria dei metalli e delle plastiche (non impastati) ad un diametro massimo di 8 - 10 mm.
Il sistema di triturazione "a catena" ottiene tutto ciò in un solo passaggio, con notevoli risparmi energetici.
Come risultato indiretto, l'originale tecnologia produce le migliori condizioni di esercizio, premessa essenziale per l'acquisizione dei due obiettivi ambientali prioritari : l'intercettazione del flusso gassoso contenente il CFC 11 ex schiume, che liquefatto attraverso un sistema di condensazione ad azoto viene confezionato in contenitori idonei per il successivo invio alla termodistruzione presso specifici impianti autorizzati; la selezione fine dei materiali che, mediante apposito sottosistema impiantistico "a secco", produce quotidianamente frazioni di buon valore commerciale di alluminio e di rame le quali, in aggiunta al ferro recuperato per via magnetica, vengono inviate alle industrie metallurgiche per la rifusione.
L'adozione di tale innovativa tecnologia "a catena" ci ha consentito di ottenere i migliori risultati di esercizio e di efficacia ambientale dal sistema di condensazione ad azoto (in quanto dobbiamo depurare flussi gassosi modesti) e dal sistema di selezione a tavole gravimetriche (considerato che il materiale da selezionare risulta ben suddiviso in quattro pezzature di piccole dimensioni, da 2 a 10 mm.).
Confrontandoci con le "Linee guida Anpa" edizione 98, tabella 4c, risulta confermata l'eccellenza dei risultati da noi conseguiti, superiori alle prescrizioni.

BENEFICI AMBIENTALI:

Ancora rispetto alle Linee guida Anpa possiamo affermare che "dal frigorifero medio" trattato presso il ns. Centro di Sesto San Giovanni (MI) recuperiamo almeno 300 gr. di CloroFluoroCarburi e circa il 72,5% in peso di materia riciclabile. A breve termine, ipotizzando di valorizzare termicamente le due frazioni "plastiche e poliuretano" (tot. 24,5% in peso), pensiamo di poter acquisire un risultato di valorizzazione totale molto vicino al 97%.
Al completarsi del percorso, solo il 3% circa del vecchio frigorifero verrebbe smaltito in discarica.

BENEFICI ECONOMICI:

Sul piano economico, per la Società i risultati sono di segno diametralmente opposto : del tutto negativi.
In una situazione di concorrenza basata su "regole diverse per tutti" gli Operatori professionali sono destinati a scomparire dal mercato, spinti fuori dagli "operatori più disinvolti" i quali, senza obbligo di efficacia, si possono permettere di competere praticando prezzi ridotti del 40 - 50 - 60% rispetto a quelli equi.
Vogliamo rammentare che dopo 7 ½ anni risultano ancora mancanti le Norme di attuazione della Legge 549/93 (Misure a tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente); che dopo più di 4 anni non si sono definiti gli Accordi di Programma di cui al "Decreto Ronchi" per l'art. 44, beni durevoli a fine vita; che i controlli sono inesistenti.

IMMAGINI E SCHEMI:

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